lunedì 30 aprile 2012

Bolletta elettrica: Azione Energia Solare vuole chiarezza


Fonte: andrialive.it    Ecco, secondo il punto di vista di Azione Energia Solare cosa non va nel "Quinto Conto Energia" in Italia.
Il documento che segue è a firma del presidente di AES Giorgio Ruffini e divulgato ad AndriaLive tramite Antonio Tragno, Coordinatore comunale di Azione Energia Solare, nonchè vicario Coordinatore Provinciale BT.

Dispiace vedere che professionisti propaghino con colpevole leggerezza e vogliamo sperare senza malafede, notizie scorrette che mettono a repentaglio il lavoro ed il futuro di decine di migliaia di persone. 
Ci riferiamo alla notizia degli aumenti in bolletta ENEL che tutti i media stanno propagando corredata di motivazioni e numeri assolutamente sbagliati.

Questo modo di fare informazione denota come minimo una scarsissima professionalità e mancanza di cultura specifica, ma soprattutto lascia presagire che i produttori di energia inquinante stiano facendo una fortissima ed a quanto pare efficace campagna di pressione e disinformazione.
Per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio di faziosità analizziamo i dati forniti da AEEG (Autorità per Energia Elettrica e Gas) che peraltro non brilla per imparzialità ed anche questo aspetto, trattandosi di una Autorità Garante, non è proprio degno di un Paese che si ostina a volersi definire democratico e civile.
A questo link http://www.autorita.energia.it/allegati/consumatori/bolletta_trasparente.pdf chiunque può scaricare un documento, redatto da AEEG che spiega quali sono le componenti del costo in bolletta.
In questo documento, che invitiamo a leggere con attenzione, assumono particolare evidenza alcuni elementi che elenco di seguito:

1. Per una famiglia media il costo di energia elettrica è di circa 517 Euro/anno;

2. Di questo costo solo il 57% è energia, tutti gli altri sono oneri di decine di tipi diversi che vanno dal supporto alle Ferrovie, allo smantellamento delle misere centrali nucleari Italiane per il cui smaltimento stiamo però pagando da oltre 20 anni, al sostegno per inceneritori e smaltimento di scorie della lavorazione petrolifera (un regalino quest’ultimo che ha trasformato un costo industriale dei petrolieri in un business che ha reso loro finora oltre 35 miliardi pagati dai cittadini in bolletta);

3. Imposte su tutti gli importi, quindi tasse sugli oneri, cioè la tassazione di una tassa!! Di queste cifre 5,58 Euro/mese dipendono dalle energie rinnovabili....continua a leggere

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Energie rinnovabili: perché si cerca di accantonarle?


Fonte: tuttogreen.it   Crisi, recessione e disoccupazione alle stelle. Argomenti che dominano ormai da mesi il dibattito sui media nazionali ed internazionali suonando, alle orecchie dei cittadini, come veri e proprio bollettini di guerra. Ma l’empasse che attanaglia l’economia del nostro paese presenta risvolti ancora più preoccupanti, non sempre portati sotto le luci della ribalta.

In nome dell’austerità promossa dall’attuale governo, infatti, si profila all’orizzonte un futuro tutt’altro che rassicurante per le energie rinnovabili. Già, perché ai numerosi tagli operati dall’esecutivo italiano potrebbero aggiungersi quelli sugli incentivi statali destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili, nonostante la Green Economy abbia dimostrato di poter contribuire con un indotto importante alla crescita del sistema-paese. Il motivo? Non semplicemente politico o economico, ma soprattutto normativo. Se da una parte è vero che l’Italia, come stato membro della Comunità Europea, si è impegnata a rispettare il pacchetto clima-energia che per il 2020 punta a una riduzione del 20% delle emissioni di Co2 e a realizzare la stessa percentuale anche sul fronte del risparmio energetico, dall’altra gli incentivi statali stanziati dal 1992 ad oggi per incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili a quelle fossili sono finiti quasi tutti nelle mani di aziende che di ‘green’ hanno ben poco.

Oggi, rispetto ai traguardi fissati dall’UE, l’Italia si trova a metà strada ma il cammino è ancora lungo e irto di difficoltà. E se mai come in questo momento investire sulle energie rinnovabili –per favorire un generale miglioramento della qualità della vita e per creare economia di scala e occupazione – sarebbe più che auspicabile, è anche vero che occorre rivedere l’intero impianto normativo e disciplinare l’erogazione dei fondi in maniera equa ed equilibrata vigilando su di essi....continua a leggere

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Energie rinnovabili: incentivi statali in discesa


Fonte: ilsole24ore.com   Verso il riordino degli incentivi statali alla produzione di energia elettrica da energia rinnovabili. Oltre al testo del quinto conto energia per il settore dei pannelli fotovoltaici (si veda Il Sole 24 Ore di lunedì 23 aprile), il ministero dello Sviluppo economico ha predisposto uno schema di decreto anche per le altre energie rinnovabili elettriche (eolico, idroelettrico, biomasse, energia geotermica). Entrambi i provvedimenti sono in attesa del parere della Conferenza unificata Stato-Regioni e dell'autorità per l'Energia.

Taglio progressivo del 2%

Fin dalle premesse della bozza di provvedimento sulle energie rinnovabili diverse dai pannelli fotovoltaici traspare l'intenzione del Governo di superare gli obiettivi fissati dal Pacchetto clima-energia 20-20-20, in cui viene dettata la strategia europea in tema di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, aumento del ricorso alle energie rinnovabili e incremento del l'efficienza energetica. All'Italia, il pacchetto clima-energia ha assegnato l'obiettivo generale del 17%, ma il trend degli ultimi anni appare favorevole, tanto da indurre a ben sperare sul raggiungimento anticipato dell'obiettivo del 17% rispetto alla scadenza del 2020. Per quanto riguarda il singolo obiettivo – sempre al 2020 – del 26% di consumo di energia rinnovabile rispetto al consumo complessivo nazionale di energia, il Governo intende innalzare questa soglia, fino al 32-35%, senza aggravi sulla bolletta energetica. D'altro canto, però, il testo è ispirato anche dalla necessità di ridurre gli incentivi statali rispetto a quelli erogati fino ad oggi.
La nuova bozza di decreto riduce il valore degli incentivi rinnovabili rispetto alla disciplina attuale. A parziale consolazione degli operatori, va però sottolineato che la durata delle agevolazioni viene nel complesso prolungata; oggi infatti l'incentivo è riconosciuto per 15 anni, mentre in futuro la tariffa omnicomprensiva sarà parametrata alla vita media utile convenzionale dell'impianto che il nuovo decreto non fissa mai al di sotto dei 20 anni (a partire dalla data di entrata in esercizio), per arrivare fino a 30 anni nel caso di determinate tipologie di impianti idroelettrici....continua a leggere

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domenica 29 aprile 2012

Bollette elettriche: ancora aumenti

La fascia «protetta» Il rincaro per la fascia più tutelata sarà di 22,4 euro l' anno Da maggio scatta un altro aumento del 4,3%. All' inizio di aprile la prima «rata» del 5,8%.


Fonte: corriere.it   L' annuncio era atteso ma questo non lo rende meno doloroso. Dal primo maggio la bolletta dell' energia elettrica sarà più cara del 4,3%. L' aumento di spesa previsto sarà di 21,44 euro l' anno per la fascia di consumatori più tutelata, e cioè le famiglie che in quella casa hanno la residenza, con un consumo di 2.700 Kwh l' anno e una potenza istallata di 3 Kw. La decisione dell' Autorità per l' energia elettrica e il gas ritocca di poco al rialzo le stime fatte appena una mese fa, quando le tariffe erano state già aggiornate del 5,8%. 

La stessa Autorità aveva detto allora che sarebbe stato necessario un nuovo aumento per coprire i costi degli incentivi statali alle energie rinnovabili e rispettare gli impegni già presi. La scelta di dividere l' aumento in due tranche non era legata solo all' idea di spalmare un' impennata che altrimenti avrebbe raggiunto la doppia cifra con tutte le conseguenze del caso. Ma anche al fatto che il governo stava rivedendo proprio il sistema degli aiuti per le energie rinnovabili. «L' obiettivo - spiega il presidente dell' Autorità, Guido Bortoni - era richiamare l' attenzione dei decisori pubblici sulla necessità di rivedere alcuni parametri dei meccanismi degli incentivi statali». Una mossa che è servita a qualcosa. Dopo una lunga attesa, il nuovo piano per le energie rinnovabili è stato messo a punto due settimane fa. A differenza di quanto fatto da altri Paesi, il governo italiano non ha tagliato gli incentivi statali , che poi gli utenti pagano in bolletta, anche se ne ha rallentato la crescita. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha promesso che il piano servirà ad evitare nuovi «balzi» delle tariffe, ma per misurare gli effetti reali sulla bolletta dell' operazione bisognerà aspettare ancora mesi. Per il momento l' unica consolazione è che l' Autorità ha aggiornato anche il prezzo del gpl distribuito attraverso le reti urbane. E stavolta c' è un segno meno, perché a maggio scendiamo del 7,9% rispetto ad aprile. Davvero la sola notizia positiva. Adusbef e Federconsumatori hanno messo in fila tutti gli aumenti che renderanno quest' anno la vita difficile alle famiglie italiane: tra Imu, Iva, benzina e bollette stimano un salasso aggiuntivo di 2.201 euro l' anno. E per capire dove stiamo andando, la Coldiretti ci dice che la spesa totale delle famiglie italiane per l' energia, compresa dunque benzina e trasporti, ha ormai superato quella per la tavola: cibo più bevande. Se crescono i costi fissi, è difficile che le famiglie possano sostenere i consumi aiutando la ripresa dell' economia....continua a leggere

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Fotovoltaico: il Tar di Lecce dice si ai pannelli solari sugli stabilimenti

Il Tar promuove il fotovoltaico sugli stabilimenti: esulta Assobalneari Salento
„I giudici amministrativi leccesi promuovono il fotovoltaico sugli stabilimenti balneari, accogliendo le ragioni di un concessionario balneare, sensibile all'ottimizzazione dell'approvvigionamento energetico e di tutela ambientale.

Il Tar promuove il fotovoltaico sugli stabilimenti: esulta Assobalneari Salento

I giudici amministrativi leccesi promuovono il fotovoltaico sugli stabilimenti balneari, accogliendo le ragioni di un concessionario balneare, sensibile all'ottimizzazione dell'approvvigionamento energetico e di tutela ambientale.

Il Tar promuove il fotovoltaico sugli stabilimenti: esulta Assobalneari Salento

Fonte: lecceprima.it    Il Tar di Lecce promuove il settore dei pannelli solari sugli stabilimenti balneari: con una decisione presa dai giudici amministrativi sono state accolte le ragioni di un concessionario balneare, aderente ad Assobalneari Salento - FederBalneari, in fatto di ottimizzazione del sistema di approvvigionamento energetico e tutela ambientale del territorio demaniale marittimo in concessione .

Il Tribunale amministrativo Regionale, accogliendo il ricorso proposto dalla società cooperativa a r.l. Canneto 79, rappresentata e difesa dall'avvocato Danilo Lorenzo, ha annullato il diniego espresso dal Comune di Gallipoli e dalla Soprintendenza di Lecce in merito alla domanda avanzata dai gestori del Lido Baia Verde di posizionare sul tetto della struttura balneare dei pannelli solari finalizzati a creare energia solare necessaria all'approvvigionamento energetico del lido da loro gestito.

"Quella del giusto contemperamento tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile dell'imprenditoria balneare è da sempre un obiettivo di Assobalneari Salento - FederBalneari che da diverso tempo ha intrapreso, anche a seguito si opportune azioni legali, un percorso finalizzato a modernizzare il concetto di stabilimento balneare per renderlo sempre più moderno sia nei servizi, sia nelle strutture", ha affermato il presidente dell'associazione Mauro Della Valle. "La sensibilità giuridica dimostrata dai giudici amministrativi rende merito ad una imprescindibile esigenza di avviare politiche ambientali che favoriscano la crescita imprenditoriale e, quindi, economica del nostro settore"....continua a leggere

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-


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FIPER: Rinnovabili termiche per scaldare l'Italia

Dopo l’audizione al Senato del ministro dello Sviluppo Economico piovono repliche da parte del settore delle energie rinnovabili e dal fronte ambientalista.


Fonte: Rinnovabili.it   Le anticipazioni del nuovo Piano Energetico Nazionale, rivelate ieri alla Commissione industria del Senato dal Ministro dello Sviluppo, ottengono il plauso di quanti sono convinti che l’efficienza energetica possa davvero costituire il prossimo driver di sviluppo e il biasimo di coloro che, ancora una volta, vedono le energie rinnovabili frenate con ogni mezzo. Durante l’audizione a Palazzo Madama il ministro Passera ha illustrato un documento incentrato sugli obiettivi e le priorità della nuova strategia energetica nazionale e sul ruolo delle energie rinnovabili, rilevando l’intenzione del Governo di voler favorire gli interventi di efficienza energetica, lo sviluppo di un hub del gas Sud-europeo, lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, il rilancio della produzione di idrocarburi, e la modernizzazione del sistema di governance del settore.

Ma sebbene alla meta finale ci sia sempre l’intenzione di “superare gli obiettivi di Europa 20-20-20, puntando ad arrivare per quanto riguarda la produzione elettrica verde al 32-35 per cento”, in prospettiva rimane salda la convinzione di voler correggere gli incentivi rinnovabili, “in modo da premiare maggiormente le tecnologie più virtuose”.

A quanto dichiarato durante l’audizione risponde prontamente la FIPER che chiede che nella nuova edizione del Piano Energetico Nazionale “venga definita una strategia chiara e condivisa per la promozione delle energie rinnovabili termiche. Nel nome della razionalizzazione, auspicata dal ministro, è prioritario definire costi/benefici di ogni singola tecnologia termica in termini energetici, occupazionali e ambientali per il Sistema Paese e quindi favorire le più competitive”....continua a leggere

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Quinto Conto Energia: il taglio degli incentivi favorisce l'industria asiatica

In Italia sta diventando impossibile fare investimenti nell'energia solare a causa dell'attuale incertezza normativa che sta caratterizzando il settore delle energie rinnovabili.


Fonte: greenbiz.it   A pensarla così è Alberto Giovanetti, membro del CdA di MX Group e responsabile della sicurezza e delle certificazioni dell'azienda che, in una nota diffusa oggi alla stampa, ha posto l'attenzione sui problemi collegati all'espansione dell'industria asiatica più che sulla questione degli incentivi rinnovabili che non favoriscono più il settore e le aziende italiane.

In questa situazione le aziende produttrici, oltre a mantenere alto il livello di qualità del prodotto nel rispetto delle regole di certificazione e delle imposizioni di legge ambientali e di sicurezza per i lavoratori, hanno dovuto investire risorse anche per fronteggiare l'emergenza provocata dalle incertezze normative. Nel frattempo i produttori asiatici di moduli invadevano il mercato italiano ed europeo con una produzione low cost favorita anche nell'export, ha detto Giovanetti....continua a leggere

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venerdì 27 aprile 2012

Energie rinnovabili: Righini, di Fiper, risponde a Passera

Fonte: greenreport.it «Condividiamo le dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro Passera durante l'audizione alla Commissione Industria del Senato sulla necessità di puntare sull'efficienza energetica perché è la prima delle leve che consente - come puntualizzato dal ministro - di cogliere praticamente tutti gli obiettivi di politica energetica contemporaneamente» commenta a caldo il presidente Fiper (Federazione italiana produttori di energia da energie rinnovabili) Walter Righini a greenreport.it.

Ma aggiunge «Ci aspettiamo tuttavia, che nella nuova edizione del Piano Energetico Nazionale venga definita una strategia chiara e condivisa per la promozione delle energie rinnovabili termiche. Nel nome della razionalizzazione, auspicata dal ministro, è prioritario definire costi/benefici di ogni singola tecnologia termica in termini energetici, occupazionali e ambientali per il Sistema Paese e quindi favorire le più competitive. In quest'ottica si è avviato ieri il Coordinamento delle Associazioni delle energie rinnovabili termiche e dell'efficienza energetica (C.A.R.T.E.) con l'obiettivo aprire un tavolo di lavoro con il Governo sui decreti per le energie rinnovabili termiche e l'efficienza energetica».

Come riportato oggi dal Sole24Ore, il ministro Passera sostanzialmente ha proposto di raddoppiare la produzione nazionale di petrolio e gas «mobilitando investimenti per 15 miliardi di euro per creare 25 mila posti di lavoro e regalare al Pil un provvidenziale 0,5% in più». Ovviamente e come annunciato vuole inoltre correggere gli incentivi ‘non ottimali' alle energie rinnovabili mettendo sotto controllo il decollo del 
gli impianti fotovoltaici per promuovere di più il solare termico e l'efficienza.

Proprio sull'efficienza energetica ha detto che «è la prima delle leve poiché consente di cogliere praticamente tutti gli obiettivi di politica energetica allo stesso tempo». Perché le conoscenze e le potenzialità italiane nel settore (dalle reti intelligenti alla domotica) sono di assoluta eccellenza, «con un potenziale volano di crescita economica importante»....continua a leggere

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Tariffa bioraria: che fallimento!


Fonte: greenreport.it    A lanciare per primo l'allarme è stato il portale www.qualenergia.it: cercare di risparmiare sulla bolletta elettrica spostando i propri consumi nelle fasce serali è diventato quasi inutile. Infatti, anche impegnandosi a far lavatrici, stirare o usare il forno prevalentemente negli orari notturni, si otterrebbe solo un lievissimo risparmio rispetto a chi, invece, continua a consumare elettricità prevalentemente durante il giorno. Federconsumatori ha stimato questo risparmio in circa l'1% della bolletta. Ben poca cosa davvero, considerando che la tariffa bioraria era stata introdotta proprio per favorire lo spostamento dei consumi delle famiglie dagli orari diurni a quelli serali e notturni, al fine di evitare il sovrapporsi di questi ultimi ai consumi legati alle attività produttive e ridurre i picchi di costo durante le ore di maggior consumo.

Giulio Meneghello, su Qualenergia, ha ipotizzato che, dietro al mesto fallimento della tariffa bioraria, ci sia in realtà lo scontro tra i produttori di energia da fonte fossile e il crescente peso che gli impianti fotovoltaici ha sul mix energetico nazionale. Infatti, il forte sviluppo del settore degli impianti fotovoltaici, che oggi supera abbondantemente i 13 GW complessivi, grazie agli oltre 400.000 impianti fotovoltaici installati, ha fatto sì che nelle ore di massima insolazione venga riversata nella rete elettrica nazionale una grande quantità di energia elettrica prodotta a "basso costo" (i pannelli solari, per funzionare, non ha bisogno di alcun combustibile e ha costi di manutenzione esigui). L'effetto di questa produzione è che il costo dell'energia elettrica nelle ore del mattino e del primo pomeriggio sia stato calmierato dalla produzione dei pannelli solari, che in quelle ore, appunto, è massima (traducendosi, tra l'altro, in una riduzione delle bollette che Irex ha stimato pari a 400 milioni di euro). Di contro, il costo dell'energia all'ingrosso nelle ore serali è stranamente aumentato in modo considerevole, passando dai circa 80 €/MWh del 1° trimestre 2011, ai circa 120 €/MWh del 1° trimestre 2012 (dati AEEG). Quindi un aumento del 50%, che ha fatto nascere il sospetto che i produttori di energia da fonte fossile, per far fronte ai mancati guadagni durante le ore diurne, abbiano appositamente "gonfiato" i prezzi serali....continua a leggere

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Incentivi rinnovabili: a causa dei tagli, a rischio 200.000 posti di lavoro



Fonte: greenstyle.it. I tagli alle energie rinnovabili preoccupano le piccole medie imprese. Confartigianato, CNA e Casartigiani hanno perciò scelto la via della nota congiunta per chiedere al Governo Monti un deciso correttivo ai nuovi decreti riguardanti gli incentivi alle energie rinnovabili. A rischio secondo le associazioni 85 mila aziende e circa 200.000 posti di lavoro.

Incentivi rinnovabili che preoccupano le PMI. A causare questa tensione nel settore delle energie rinnovabili i decreti diffusi nei giorni scorsi da Clini e Passera, considerati una minaccia per il comparto artigianale e della piccole e medie imprese:

I decreti presentati la scorsa settimana dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di revisione degli incentivi fotovoltaico e per le altre energie rinnovabili preoccupano fortemente le Pmi che operano nel settore.

In particolare a suscitare le proteste delle associazioni il limite agli incentivi fotovoltaico per gli impianti di piccole dimensioni, che rappresentano sostanzialmente quanto prodotto dalle PMI. Potenza al di sotto dei 30 kW che Confartigianato, CNA e Casartigiani chiedono mantenga la tutela prevista dai precedenti decreti rinnovabili....continua a leggere

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Energie rinnovabili: possono sostituire il petrolio?


Fonte: repubblica.it    “La popolazione umana – ci ricorda il demografo Joel Cohen della Columbia University – cresce fra i 75 e gli 80 milioni di persone all’anno. E’ come se al nostro pianeta si aggiungesse un altro Bangladesh ogni due anni”. Inoltre, per effetto dello sviluppo economico, spiega l’esperto energetico Daniel Yergin, “nei prossimi vent’anni due miliardi di persone passeranno da un reddito pro capite di diecimila dollari l’anno a uno compreso fra i dieci e i trentamila dollari”. Conseguenza: entro il 2030 il consumo mondiale di energia elettrica sarà raddoppiato. Costruire le centrali necessarie per soddisfare questa domanda, costerà 14.000 miliardi di dollari. Ma i costi per l’ambiente saranno immensamente superiori. Se dovesse restare invariata la nostra dipendenza attuale dalle energie fossili, che è circa dell’80%, secondo le proiezioni dell’Ocse in quarant’anni aumenteranno del 50% le emissioni di CO2. 

Per non parlare dei livelli di inquinamento, che saranno ben oltre ogni soglia di sopportabilità per la salute umana. La conclusione è obbligata: la sopravvivenza dell’umanità dipende dalle energie rinnovabili. Ma non basterà uno sviluppo “lineare” delle energie rinnovabili. Una crescita “normale” dell’energia solare, eolica, idroelettrica, ai ritmi degli ultimi anni, sarebbe a malapena sufficiente perché tutte le energie rinnovabili conservino la loro quota sul totale. Dunque resteremmo all’interno dello scenario Ocse: prevalentemente dipendenti da energie fossili che ci porteranno al disastro. Come far fare il “grande salto” alle energie rinnovabili? Bisogna liberarsi di alcune illusioni: la scorciatoia dell’efficienza, quella tecnologica, e quella romantica. Un partito degli ottimisti punta l’indice verso gli straordinari guadagni di efficienza degli ultimi decenni: gli Stati Uniti, pur essendo l’economia più “energivora” del pianeta in proporzione alla popolazione, oggi consumano solo la metà dell’energia che usavano negli anni Settanta per ogni dollaro di Pil in più....continua a leggere

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giovedì 26 aprile 2012

Energie rinnovabili: in Lombardia è più facile installare un impianto fotovoltaico


Fonte: pienosole.it   La Lombardia ha le sue linee guida per la realizzazione di impianti ad energia rinnovabile, direttive importanti per garantire a coloro che lavorano nel settore di avere ben chiari gli step da seguire. L’assessore all’Ambiente ha sottolineato tutti gli sforzi che sono stati necessari per offrire una soluzione semplificata capace di omogenizzare i procedimenti sull’intero territorio.

Spesso è proprio la lenta burocrazia che impedisce a questi impianti di vedere in tempi limitati la luce, in questo modo, abbreviando i tempi anche la crescita dovrebbe raggiungere un livello migliore. La novità principale riguarda i piccoli impianti: i privati che vorranno installare un impianto fotovoltaico dovranno semplicemente presentare domanda al comune. Si tratta di un cambiamento decisivo che incoraggia anche il cliente perché in questo modo non deve presentare domande su domande e attendere tempi lunghissimi prima di ricevere una risposta. In questo modo, la maggior parte degli edifici potrà dotarsi di un sistema energetico non inquinante garantendo anche un ottimo risultato in termini di salute ambientale....continua a leggere

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Quinto conto energia: per la Commissione Ambiente della Camera è da modificare

L'VIII Commissione della Camera dei deputati chiede al governo di modificare il decreto sugli impianti fotovoltaici e il provvedimento sulle altre energie rinnovabili. Suggerita inoltre la stabilizzazione della detrazione fiscale del 55%, già annunciata dal ministro Clini.


Fonte: ecodallecitta.it   «Modificare i recenti schemi dei decreti interministeriali recanti la disciplina degli incentivi statali per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da energie rinnovabili». La richiesta, per una volta, non arriva da una delle tante associazioni sul piede di guerra per il taglio degli incentivi statali, ma dalla Commissione Ambiente della Camera, che ha esaminato il Quinto conto energia e il decreto sulle energie rinnovabili elettriche elaborato dal governo. 

Necessari dunque dei correttivi, non tanto perché lo chiedono gli operatori di settore delle energie rinnovabili, ma per riuscire a «garantire il conseguimento degli obiettivi di politica ambientale assunti in sede europea e di promuovere il rafforzamento e il consolidamento di una filiera industriale integrata delle energie rinnovabili»....continua a leggere

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Incentivi fotovoltaico: le proposte di ANIE/GIFI



Fonte: greencity.it   ANIE/GIFI ha inviato al Governo ed alle Regioni una serie di proposte con l'obiettivo di migliorare il Quinto Conto energia. 

"Un Quinto Conto Energia – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore, quello degli impianti fotovoltaici, che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l'intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovatie già esistenti che contribuerebbero ad una migliore integrazione degli impianti fotovoltaici nel panorama energetico nazionale."
Di seguito alcune delle proposte di ANIE/GIFI, che rappresenta oggi circa 200 aziende operanti nella filiera:

1. Innalzamento del budget indicativo per gli incentivi fotovoltaico a 7 miliardi €/anno; 
2. Il 1° settembre 2012 quale data di entrata in vigore del Quinto Conto Energia.....continua a leggere

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Energie rinnovabili: nel 2011 boom di cooperative impegnate nel settore


Fonte: adnkronos.com   Cresce nel 2011 il numero delle cooperative impegnate nel settore delle energie rinnovabili, con più risorse investite soprattutto negli impianti fotovoltaici. Un importante balzo in avanti in questo segmento lo hanno fatto registrare le cooperative di produzione lavoro che da 0,306 megawatt di potenza (MWp) istallata nel 2010, sono passate lo scorso anno ad una potenza prodotta dai pannelli solari di oltre 5,30 megawatt.

E' quanto emerge dai dati del Rapporto Energia 2011, gli ultimi disponibili, elaborato da Federlavoro e Servizi-Confcooperative sulla base dell'elenco degli impianti fotovoltaici iscritti presso il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) che, riguardo le energie rinnovabili, settore dei pannelli solari in testa (situazione fotografata al Quarto Conto Energia), mostra come la cooperazione, con focus sul settore produzione lavoro, ne sappia cogliere, malgrado la crisi, le opportunità economiche, contribuendone al contempo allo sviluppo nel nostro Paese.

Dall'indagine risulta che a fine 2011 su oltre 327mila impianti fotovoltaici registrati nel nostro Paese al Gse, 1.299 sono riconducibili a 931 cooperative. Di queste, quasi la metà, 435, sono aderenti a Confcooperative, erano 198 nel 2010 con una crescita del 121%, che, con 58,73 MWp di potenza dei pannelli solari istallati nel 2011, il triplo (+220%) rispetto ai 18,85 del 2010, rappresentano il 47% della potenza installata dalla cooperazione in Italia (127 MWp) e che, tradotto in produzione di energia elettrica, equivalgono a più di 64 milioni di kWh annui, pari al fabbisogno di oltre 22mila famiglie. Da sola, la cooperazione di lavoro fa stimare una produzione di 5,9 milioni di kilowattora pari al fabbisogno di oltre 2.000 famiglie....continua a leggere

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mercoledì 25 aprile 2012

Salviamo il Fotovoltaico!


Fonte: ecoseven.net   Le associazioni Aper, Assosolare, Ifi, Aes, si sono presentate unite all’incontro con gli organi tecnici della Conferenza delle Regioni, il cui parere consultivo risulterà determinante per licenziare lo schema di Decreto sul Quinto Conto Energia. L’incontro si è tenuto a Roma ed è seguito al primo confronto tra i rappresentanti ministeriali e organi tecnici della Conferenza delle Regioni, con l’obiettivo del Governo di presentare ai membri della Conferenza Unificata i contenuti del Decreto di prossima emanazione.

Aper, Assosolare, Ifi, Aes, convergono sulle posizioni in rappresentanza del settore degli impianti fotovoltaici, con l’intento di esprimere la necessità di un intervento da parte delle Regioni per ristabilire nei contenuti del Decreto sul Quinto Conto Energia, quei criteri che vanno nella direzione della sostenibilità del settore, della salvaguardia degli investimenti in corso e della promozione dell’industria e dell’occupazione del nostro Paese.

Il settore degli impianti fotovoltaici rappresenta un comparto che nell’arco di soli 5 anni ha creato oltre 120.000 posti di lavoro (diretti e indotti), la nascita di oltre 1000 nuove imprese, ha generato un giro d’affari di oltre 15 Miliardi di euro e un contributo fiscale annuo pari ad 1 miliardo di euro. A questi valori si sommano i benefici legati alla produzione energetica da impianti fotovoltaici, che oramai ha raggiunto il 7% dei consumi nazionali, al consistente risparmio di Co2 emesse e a virtuose opere di bonifica dei tetti dall’amianto, a beneficio della salute pubblica e della salvaguardia ambientale.

Secondo le Associazioni scriventi, il Governo ha il dovere di ascoltare le proposte di uno dei pochi settori nazionali, quello degli impianti fotovoltaici, che in concomitanza con la crisi globale ed il credit crunch ha generato valore per l’intero sistema Paese. Prezioso è stato il contributo dello Studio Legale Orrick nel raccogliere, coordinare e sintetizzare le posizioni delle suddette associazioni e costruire una proposta congiunta....continua a leggere

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Incentivi Fotovoltaico: un investimento fruttifero per il paese


Fonte: repubblica.it   La Consulta del Pdl "attività produttive" che presiedo, lo scorso settembre ha presentato un documento dal titolo: Quale energia per lo sviluppo del paese? con lo scopo di sensibilizzare i cittadini, il mondo politico, associativo ed imprenditoriale in merito alla complessità della situazione energetica italiana. Analizzando la storia degli ultimi anni, il disegno di legge sulla politica industriale varato dal governo Prodi nel 2006, si è rivelato purtroppo pernicioso e fallimentare. Il Governo Berlusconi, a sua volta, non ha potuto frenare quest’operazione avviata, perché avrebbe significato il fallimento di tante aziende e la messa a repentaglio di molti posti di lavoro. Il meccanismo di incentivi statali per i pannelli solari e per l’eolico ha fatto proliferare gli impianti, senza far corrispondere un adeguamento della rete per renderla completamente bidirezionale.La creazione di questo diffuso sistema di generazione, che oggi per il settore degli impianti fotovoltaici vale oltre 13GW con oltre 340.000 impianti in esercizio, ha creato un debito, relativamente agli incentivi statali concessi, che vale circa 170 miliardi e dovrà essere pagato da tutti gli italiani con la bolletta Enel per 20 anni.
Questo enorme debito non ha stabilizzato e reso efficiente il sistema ma sono stati soldi che per la maggior parte sono andati alla produzione industriale cinese e tedesca. Le recenti novità sul fronte delle energie rinnovabili da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico, ci confermano che l’Italia resta il paese con l’incentivo più alto di tutta Europa. Il problema però non è tagliare gli incentivi statali ma rendere gli incentivi un investimento fruttifero per il paese. La potenza delle sole energie alternative vale 24/25 GW ed è una potenza enorme. La vecchia rinnovabile, ossia l’idroelettrica, valeva e vale circa 18 GW. Abbiamo più che raddoppiato le energie rinnovabili con gli impianti fotovoltaici, l’eolico e le biomasse...continua a leggere

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Energie Rinnovabili: troppa incertezza sugli Incentivi Statali


Fonte: corriere.it    Secondo Massimo Mucchetti (Corriere, 20 aprile scorso), il ministro dell' Ambiente farebbe ricorso ai «concetti di Enerpoint, la multinazionale che in Toscana produce inverter e sponsorizza le proteste contro i decreti del governo» sulle energie rinnovabili. Voglio ricordare che nel luglio del 2000, su proposta di Tony Blair, il vertice G8 di Okinawa mi affidò l' incarico di organizzare e presiedere la G8 Task Force on Renewable Energies. La Task Force ha pubblicato nel 2001 il primo rapporto globale sulle energie rinnovabili. E dal 2006 presiedo la Global Bioenergy Partnership, un' iniziativa G8/G20 alla quale aderiscono 55 Paesi, l' Agenzia Internazionale dell' Energia, la Banca Mondiale, le Agenzie delle Nazioni Unite. È evidente che non ho bisogno degli argomenti di un' impresa per elaborare le mie valutazioni sulle energie rinnovabili in Italia e nel mercato mondiale dell' energia. 

Mi sembra invece che gli argomenti usati da Mucchetti non tengano conto del contesto nel quale si collocano le energie rinnovabili e gli incentivi statali nel mercato europeo e mondiale dell' energia. Il «World Energy Outlook 2011» di International Energy Agency (IEA),
«Global Trends in Renewable Energy Investments 2011» di Bloomberg New Energy Finance, e il Rapporto del 2012 «Environmental Outlook 2050» dell' Ocse mettono in evidenza che nel 2010 i sussidi per i combustibili fossili (responsabili delle emissioni di CO2), pari a 410 miliardi di dollari contro i 66 per le energie rinnovabili, costituiscono un freno alla crescita economica e una barriera allo sviluppo delle nuove tecnologie energetiche. 

E indicano l' esigenza di una Carbon Tax che metta le fonti alternative in condizione di concorrere nel mercato dell' energia ad «armi pari»: una prospettiva radicalmente diversa da quella della Solar Tax indicata da Mucchetti, e dalla decisione del nostro governo che ha introdotto la Carbon Tax nella delega fiscale appena approvata....continua a leggere

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martedì 24 aprile 2012

Quinto Conto Energia: il cambiamento delle energie rinnovabili


Fonte: pienosole.it   Il settore delle energie rinnovabili ha avuto un periodo di forte incremento quando i sostegni economici erano in grado di supportare la scelta degli imprenditori e dei privati. In questo modo, considerando l’investimento piuttosto esoso, l’ammortamento avveniva in maniera agevolata e questo induceva verso un futuro dove il risparmio energetico unito a quello economico, permetteva con facilità di preferire le energie rinnovabili alle tradizionali.

I diversi cambiamenti cui ora il settore delle energie rinnovabili si vede sottoposto, compreso il quinto conto energia, rischia di vanificare gli sforzi fino ad oggi fatti. Tempistiche e modalità diverse dove l’imprenditore, soprattutto se operante nel piccolo settore si sente fortemente penalizzato. In questo modo si scoraggia l’investimento e tutto rischia di rimanere fermo creando anche il problema dell’eventuale fase di licenziamento.

Gli incentivi statali offrono un supporto per una spesa massima di 100 milioni a semestre attraverso l’iscrizione in registri. Al momento è ancora poco chiaro intuire quanto tutto ciò dovrebbe entrare in funzione quindi si barcolla ancora nel buio. Per definire una graduatoria di assegnazione sono stati definiti anche dei criteri di priorità, tra i primi c’è l’adozione di soluzioni impiantistiche che fino ad oggi hanno avuto benefici con premi sulla tariffa.

Per gli impianti già in fase di realizzazione occorre considerare la data di entrata in esercizio. Gli impianti sotto i 12 KW avranno modo di accedere alle tariffe incentivanti senza iscriversi in nessun registro. Per tutto ciò che rientra nella categoria altri impianti, bisogna aver ottenuto il titolo autorizzativo entro la data in cui sarà effettivamente in vigore il quinto conto energia.

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Quinto Conto Energia: a maggio il verdetto finale


Fonte: greenbiz.it   I testi dei decreti sugli incentivi statali alle energie rinnovabili non fotovoltaiche e del Quinto Conto Energia arrivano oggi nelle mani delle Regioni. Si attende quindi il loro parere, fino alla Conferenza Unificata di inizio maggio.

Come spesso abbiamo sottolineato, sarà difficile che i provvedimenti che regoleranno i metodi di attribuzione di incentivi statali alle energie rinnovabili vengano stravolti rispetto alla versione presentata dal governo. In ogni caso, associazioni ed imprese del settore sperano di poter contare sulle Regioni, alle quali gli schemi di decreto passano oggi. Il passo successivo sarà poi la Conferenza Unificata, prevista per il 10 maggio, preceduto da un incontro l’8 maggio per riassumere gli emendamenti dal inoltrare agli assessori regionali competenti in materia il 9 maggio.

Il popolo delle energie rinnovabili, rappresentato dagli Stati Generali reduci dalla manifestazione davanti a Montecitorio della scorsa settimana, hanno intanto fatto pervenire alle stesse Regioni un testo che raccoglie i loro commenti e le loro proposte di modifica.

Sappiamo comunque che molte Regioni si sono mostrate scettiche sui contenuti dei provvedimenti presentati dal governo e lo hanno ribadito nel corso degli Stati Generali delle rinnovabili riunitisi nel giorno della protesta. Naturalmente, le critiche sottolineano le possibili ricadute sul fronte dell’occupazione e dell’industria locale, ma si contesta anche la sospensione degli incentivi per chi effettua sostituzioni di coperture in amianto con moduli di impianti fotovoltaici. Le stesse istanze già più volte ribadite da associazioni e imprese, dunque, sebbene le Regioni abbiano un dubbio in più: come rendere compatibili le loro politiche territoriali di promozione delle energie rinnovabili con le soluzioni adottate dal governo?

La speranza resta quindi tutta riposta nelle Regioni, che peraltro osservano da vicino i fenomeni che coinvolgono le energie rinnovabili italiane e sicuramente hanno modo di ascoltare tutte le voci del territorio. E tra queste voci non sarà certo passato inosservato il grido d’allarme di Confartigianato a difesa dei piccoli produttori. “Il Quinto Conto energia rischia di penalizzare il mercato libero dei piccoli impianti di energie rinnovabili e della microgenerazione distribuita in cui operano 85.000 imprese che danno lavoro a 150.000 persone – aveva affermato, come si legge in una nota, il presidente Giorgio Guerrini durante un incontro con il sottosegretario al ministero dell’Ambiente Tullio Fanelli -L’intento di evitare fenomeni speculativi, che peraltro non hanno mai riguardato i piccoli produttori non giustifica misure che colpiscono un sistema che ha creato benefici economici e occupazionali per il Paese”.

Unica certezza, per ora, il fatto che le Regioni difficilmente agiranno in maniera compatta e tutte concordi con le proposte emerse mercoledì scorso in piazza. Non resta che attendere il verdetto finale, ma già gli investitori corrono ai ripari per far fronte ad un nuovo periodo di cambiamento.

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lunedì 23 aprile 2012

Quinto Conto Energia: i 5 punti più contestati


Fonte: greenme.it   Quinto conto energia. Il discusso sistema degli incentivi fotovoltaico destinati agli impianti fotovoltaici potenzialmente dal 1° luglio di quest'anno, sembra avere dei punti deboli a lungo contestati sia dalle associazioni rappresentative del settore sia dal mondo politico. Ma quali sono le "falle" del Quinto conto energia?

Si parla innanzitutto del taglio degli investimenti per gli impianti fotovoltaici, rispetto ai precedenti sistemi incentivanti, non ultimo il Quarto conto energia. Ma tra i nei vi sarebbero anche l'abolizione dei bonus per la sostituzione delle coperture in Eternit e l'iscrizione al registro per i piccoli impianti fotovoltaici. Ed ecco i 5 punti maggiormente discussi.

1. Taglio agli incentivi fotovoltaico

Secondo quanto si evince dalla bozza del decreto, il Quinto conto energia metterà a disposizione100 milioni di euro a semestre, da qui fino al 2014, per un totale di 500 milioni di euro. Una cifra ben più bassa rispetto ai 6 miliardi previsti dal precedente sistema, e che ha fatto saltare i nervi agli addetti ai lavori e ai sindacati, preoccupati della perdita dei posti di lavoro legati agli impianti fotovoltaici.

2. Tempi di avvio

Altra nota dolente. L'entrata in vigore del Quinto conto energia dovrebbe avere luogo al raggiungimento dei 6 miliardi di euro secondo i dati forniti dall'Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Il nuovo conto si applicherà decorsi 30 giorni dalla delibera, ma in ogni caso non prima del 1° luglio 2012. A quel punto, come più volte abbiamo sottolineato, il Quarto conto energia non sarà più valido. Ma non è finita qui.
La tempistica prevede che le regole applicative del GSE per l’iscrizione ai nuovi registri dovranno essere pubblicate nei successivi 30 giorni, cui faranno seguito ulteriori 10 giorni per la piena operatività del bando. Secondo Qualenergia, solo nell’ipotesi in cui i 6 miliardi venissero raggiunti entro fine maggio, al 1° luglio diventerebbero operative le regole del quinto Conto energia, entro il 10 agosto verrebbe aperto il bando e la pubblicazione delle graduatorie avverrebbe entro l’8 novembre.

3. Iscrizione al registro dei piccoli impianti fotovoltaici

Non solo i grandi. Anche i piccoli impianti fotovoltaici dovranno iscriversi all'apposito Registro, esclusi quelli di potenza inferiore ai 12 kW. E chi richiede l’iscrizione sarà obbligato a pagare 5 € per ogni kW di potenza dell’impianto fotovoltaico che si vuole iscrivere. E non è tutto. Come le associazioni più volte hanno sottolineato, tali cifre non verranno restituite anche se non si rientrerà nelle graduatorie. Inoltre, dopo 20 giorni dall'apertura che dura 60 giorni, il Gestore dei servizi energetici renderà pubbliche tali graduatorie e coloro che vi rientrano hanno l'obbligo di realizzare l’impianto entro un anno dalla pubblicazione. Inoltre, l'introduzione dei registri di fatto ha obbligato la definizione di criteri di priorità per determinare la graduatoria degli impianti fotovoltaici incentivabili. Si tratta di soluzioni che in passato avevano beneficiato di premi sulla tariffa ma che col Quinto conto energia sarebbero una sorta di "requisito" di partecipazione. Tra questi la realizzazione dell'impianto su edifici con classe energetica uguale o superiore a D e la sostituzione di coperture in eternit oppure in siti contaminati o discariche esaurite.

4. Addio bonus per rimuovere l'eternit

Ricollegandoci al precedente punto, è stato notato come il bonus legato alla sostituzione delle coperture in eternit è stato abolito, rientrando tra i cosiddetti criteri di priorità. "Ci sono anche evidenti storture incomprensibili di dettaglio come ad esempio il fatto che non sia stato confermato il sistema premiante per chi, installando l'impianto fotovoltaico sui tetti, li bonifichi dall’amianto che da decenni continua ad essere un killer silenzioso e sempre più pericoloso per l’ambiente e la salute" aveva detto a tal proposito il senatore del Pd Francesco Ferrante, "una misura che ha consentito negli ultimi anni di bonificare 12 milioni di metri quadrati circa di tetti, che erano ricoperti di amianto e che ora invece ospitano 1100 megawatt di energia elettrica pulita".

5. Taglio alle tariffe

Rispetto al Quarto conto energia, il taglio medio sarà del 50% circa, calcolato rispetto alle nuove tariffe previste per l’autoconsumo, che non tengono conto della componente di vendita dell’energia. Secondo Qualenergia, paradossalmente gli impianti fotovoltaici a subire il taglio minore (34%) saranno proprio quelli di piccola taglia che difficilmente troveranno posto nei registri e che potrebbero anche non avere neppure i requisiti sufficienti per poter richiedere l’incentivo. All’estremo opposto troviamo i grandi impianti fotovoltaci cui tagli superano il 65%.

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Decreto rinnovabili: cosa cambia per le imprese agricole

Fonte: apitalia.net   Sono state rese note dal ministero dello Sviluppo Economico e inviate alla Conferenza Stato Regioni e Autorità per l’energia le bozze di Decreto contenenti i nuovi meccanismi di incentivazione delle energie rinnovabili. Una, in particolare, disciplina l’accesso agli incentivi statali alle altre energie rinnovabili elettriche, mentre l’altra ridisegna il Conto Energia. Entrambe puntano ad allineare gli incentivi statali alla media europea, ridottasi progressivamente a seguito della diminuzione del prezzo dei moduli, e all’ingresso di nuove tecnologie. 
«I nuovi meccanismi di incentivazione rappresentano una razionalizzazione e una prospettiva di continuità per lo sviluppo delle energie rinnovabili delle filiere economiche locali – sottolinea Giorgio Piazza, Presidente dell’Associazione Fattorie del Sole – Coldiretti. Lo sviluppo delle bioenergie, la sostenibilità ambientale ed economica passano attraverso il ruolo strategico delle aziende agricole che garantiscono la salvaguardia dell’habitat e della biodiversità. Per tali ragioni, è stato garantito all’azienda agricola la priorità di inscrizione ai registri di prenotazione previsti per la realizzazione di piccoli impianti in entrambi i decreti. Quello sulle biomasse introduce dei meccanismi di “premialità” per gli impianti alimentati a biomassa e biogas, che effettuano cogenerazione ad alto rendimento, per il risparmio di azoto, e la riduzione di Co2....continua a leggere

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Pannelli fotovoltaici: via al riciclo

Dal 1° luglio per avere gli incentivi sarà obbligatoria l’adesione a un sistema o consorzio che garantisca il riciclo.

Fonte: corriere.it   Sono oltre 345 mila i pannelli solari installati in Italia secondo il contatore fotovoltaico del Gse, e dal 1° luglio sarà imposto a produttori e importatori il rilascio di una certificazione che attesti l’adesione a un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli dei pannelli fotovoltaici arrivati a fine vita. Per questa ragione ReMedia, sistema collettivo per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), delle pile agli accumulatori esausti, ha ampliato la propria attività strutturandosi per la raccolta, il trattamento e il riciclo dei pannelli solari, compresi i moduli.

ADESIONE - «Per accedere agli incentivi fotovoltaico economici per i pannelli fotovoltaici installati dopo il 30 giugno 2012 è necessario che l’utilizzatore presenti al Gse l’attestato di adesione al sistema di riciclo rilasciato dal produttore o dall’installatore», spiega Maurizio Maggi, direttore divisione servizi professionali di ReMedia. «I pannelli solari installati prima entreranno invece in una direttiva Raee in approvazione in questo mese al Parlamento Europeo: il testo, definitivo, prevede che i pannelli fotovoltaici rientrino nell'ambito di applicazione della direttiva Raee. Non vi sono specifiche per i pannelli  solari che, dunque, sono associati ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, come i pc, le Tac, gli sportelli bancomat».

TRATTAMENTO - Da luglio dunque anche i produttori di moduli dei pannelli fotovoltaici dovranno rispettare gli adempimenti stabiliti dal decreto Raee e avranno la responsabilità del riciclaggio dei loro prodotti a fine vita. Nel 2010 sono stati 155.977 i pannelli fotovoltaici installati: il numero è più che raddoppiato rispetto al 2009, con 71.288 nuovi pannelli fotovoltaici (dati Gse, i rapporti 2011 non sono ancora stati diffusi). Nel gennaio 2012 è stata superata la soglia dei 12 GW. Al momento sono oltre 50 milioni i moduli dei pannelli fotovoltaici presenti in Italia, per un’estensione totale di 75 chilometri quadrati. La vita media di un pannello è di 20-25 anni: dunque il vetro, la plastica, il rame, gli inverter, il silicio che compongono i pannelli solari installati negli ultimi anni, non dovrebbero andare allo «scassettamento» e al riciclo per un lungo periodo. «Quando arriveranno quelli di vecchia generazione, i primi installati, oppure i pannelli solari danneggiati, siamo pronti per trattarli. Sono composti da diversi strati fusi insieme», conclude Maggi. «La fase di triturazione è quella che permette di separare il vetro dal resto dei materiali e di recuperare l’alluminio, le plastiche, i metalli per poi rivenderli alle industrie».

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