Fonte: greenreport.it A lanciare per primo l'allarme è stato il portale www.qualenergia.it: cercare di risparmiare sulla bolletta elettrica spostando i propri consumi nelle fasce serali è diventato quasi inutile. Infatti, anche impegnandosi a far lavatrici, stirare o usare il forno prevalentemente negli orari notturni, si otterrebbe solo un lievissimo risparmio rispetto a chi, invece, continua a consumare elettricità prevalentemente durante il giorno. Federconsumatori ha stimato questo risparmio in circa l'1% della bolletta. Ben poca cosa davvero, considerando che la tariffa bioraria era stata introdotta proprio per favorire lo spostamento dei consumi delle famiglie dagli orari diurni a quelli serali e notturni, al fine di evitare il sovrapporsi di questi ultimi ai consumi legati alle attività produttive e ridurre i picchi di costo durante le ore di maggior consumo.
Giulio Meneghello, su Qualenergia, ha ipotizzato che, dietro al mesto fallimento della tariffa bioraria, ci sia in realtà lo scontro tra i produttori di energia da fonte fossile e il crescente peso che gli impianti fotovoltaici ha sul mix energetico nazionale. Infatti, il forte sviluppo del settore degli impianti fotovoltaici, che oggi supera abbondantemente i 13 GW complessivi, grazie agli oltre 400.000 impianti fotovoltaici installati, ha fatto sì che nelle ore di massima insolazione venga riversata nella rete elettrica nazionale una grande quantità di energia elettrica prodotta a "basso costo" (i pannelli solari, per funzionare, non ha bisogno di alcun combustibile e ha costi di manutenzione esigui). L'effetto di questa produzione è che il costo dell'energia elettrica nelle ore del mattino e del primo pomeriggio sia stato calmierato dalla produzione dei pannelli solari, che in quelle ore, appunto, è massima (traducendosi, tra l'altro, in una riduzione delle bollette che Irex ha stimato pari a 400 milioni di euro). Di contro, il costo dell'energia all'ingrosso nelle ore serali è stranamente aumentato in modo considerevole, passando dai circa 80 €/MWh del 1° trimestre 2011, ai circa 120 €/MWh del 1° trimestre 2012 (dati AEEG). Quindi un aumento del 50%, che ha fatto nascere il sospetto che i produttori di energia da fonte fossile, per far fronte ai mancati guadagni durante le ore diurne, abbiano appositamente "gonfiato" i prezzi serali....continua a leggere
-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-
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