Fonte: greenbiz.it: La bozza di decreto che definisce i nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche (ovvero eolico, biomasse e idro) recepisce finalmente, nelle sue premesse, l’allarme per i finanziamenti fuori controllo che pesano sulle bollette dei cittadini e delle imprese italiane.
Ad affermarlo è l'associazione Amici della Terra, che in una nota, riconosce gli aspetti positivi del decreto i cui contenuti stanno circolando nelle ultime ore.
Ecco gli stralci del provvedimento che, secondo l'associazione, mettono il governo sulla "strada giusta" nella definizione di un quadro normativo adeguato:
- "l’approccio finora seguito non sia stato ottimale (...) si è teso a privilegiare lo sviluppo di energia rinnovabile elettrica (...) rispetto ai settori calore e trasporti o all’efficienza energetica che, invece, sono modalità economicamente più efficienti";
- "il ritorno economico sulla filiera italiana di questi investimenti è stato
spesso non ottimale, a causa della forte spinta su tecnologie dove l’Italia non ha una leadership industriale";
spesso non ottimale, a causa della forte spinta su tecnologie dove l’Italia non ha una leadership industriale";
- "gli incentivi corrisposti per l’energia rinnovabile elettrica sono stati, in molti casi, oltre il doppio che in altri paesi europei";
- "tutto questo si è tradotto in un costo molto elevato per il Paese (...) (quasi un quarto della ‘bolletta totale’ italiana) (...) il costo cumulato/complessivo è di oltre 150 miliardi di Euro, (...) un aggravio di 120 Euro all’anno per la famiglia media (...)";·
- "in molti Paesi d’Europa (...) è in corso un ripensamento delle politiche nazionali sulle Rinnovabili in qualche caso in maniera drastica"; ·
- "il mix di energie rinnovabili (elettriche, termiche e l’efficienza energetica) per il futuro dovrà favorire le tecnologie più vantaggiose in termini di minor costo unitario (€/MWh, €/Ton CO2 evitata); maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese (...) minor impatto ambientale (tenendo conto di vari fattori: emissioni, impatto sul paesaggio, presidio del territorio, interferenze con usi alimentari/ industriali, ecc) e sulle reti elettriche".
- "occorre rivedere l’attuale gerarchia d’uso delle risorse economiche, spostando il più possibile risorse verso il settore termico e l’efficienza energetica".
Gli Amici della Terra sottoscrivono dunque integralmente queste intenzioni purché le misure effettive si rivelino coerenti con esse e purché il governo non receda difronte alle prevedibili contestazioni degli sviluppatori di impianti eolici e fotovoltaici di scarsa qualità, ovvero di coloro che in questi anni hanno potuto speculare su misure «non ottimali».
Secondo l'associazione il testo, pur definendo un tetto annuale a nuovi impianti rinnovabili elettrici e norme più rigorose per l’attribuzione degli incentivi, non pone uno stop alle tecnologie più dannose per il paesaggio, come l’eolico. Dovrebbe farlo, invece, se volesse davvero destinare qualche risorsa in più alle rinnovabili termiche e all’efficienza energetica che (lo ricordano) attualmente beneficiano solo di una detrazione fiscale del 55% dell’investimento in 10 anni, detrazione che dal 2013 si ridurrà al 36%.
-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-