sabato 31 marzo 2012

Decreto fonti rinnovabili elettriche: finalmente la bozza


Fonte: greenbiz.it:   La bozza di decreto che definisce i nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche (ovvero eolico, biomasse e idro) recepisce finalmente, nelle sue premesse, l’allarme per i finanziamenti fuori controllo che pesano sulle bollette dei cittadini e delle imprese italiane.

Ad affermarlo è l'associazione Amici della Terra, che in una nota, riconosce gli aspetti positivi del decreto i cui contenuti stanno circolando nelle ultime ore.

Ecco gli stralci del provvedimento che, secondo l'associazione, mettono il governo sulla "strada giusta" nella definizione di un quadro normativo adeguato:

- "l’approccio finora seguito non sia stato ottimale (...) si è teso a privilegiare lo sviluppo di energia rinnovabile elettrica (...) rispetto ai settori calore e trasporti o all’efficienza energetica che, invece, sono modalità economicamente più efficienti";

- "il ritorno economico sulla filiera italiana di questi investimenti è stato
spesso non ottimale, a causa della forte spinta su tecnologie dove l’Italia non ha una leadership industriale";

- "gli incentivi corrisposti per l’energia rinnovabile elettrica sono stati, in molti casi, oltre il doppio che in altri paesi europei";

- "tutto questo si è tradotto in un costo molto elevato per il Paese (...) (quasi un quarto della ‘bolletta totale’ italiana) (...) il costo cumulato/complessivo è di oltre 150 miliardi di Euro, (...) un aggravio di 120 Euro all’anno per la famiglia media (...)";· 

- "in molti Paesi d’Europa (...) è in corso un ripensamento delle politiche nazionali sulle Rinnovabili in qualche caso in maniera drastica"; · 

- "il mix di energie rinnovabili (elettriche, termiche e l’efficienza energetica) per il futuro dovrà favorire le tecnologie più vantaggiose in termini di minor costo unitario (€/MWh, €/Ton CO2 evitata); maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese (...) minor impatto ambientale (tenendo conto di vari fattori: emissioni, impatto sul paesaggio, presidio del territorio, interferenze con usi alimentari/ industriali, ecc) e sulle reti elettriche".

- "occorre rivedere l’attuale gerarchia d’uso delle risorse economiche, spostando il più possibile risorse verso il settore termico e l’efficienza energetica".

Gli Amici della Terra sottoscrivono dunque integralmente queste intenzioni purché le misure effettive si rivelino coerenti con esse e purché il governo non receda difronte alle prevedibili contestazioni degli sviluppatori di impianti eolici e fotovoltaici di scarsa qualità, ovvero di coloro che in questi anni hanno potuto speculare su misure «non ottimali».

Secondo l'associazione il testo, pur definendo un tetto annuale a nuovi impianti rinnovabili elettrici e norme più rigorose per l’attribuzione degli incentivi, non pone uno stop alle tecnologie più dannose per il paesaggio, come l’eolico. Dovrebbe farlo, invece, se volesse davvero destinare qualche risorsa in più alle rinnovabili termiche e all’efficienza energetica che (lo ricordano) attualmente beneficiano solo di una detrazione fiscale del 55% dell’investimento in 10 anni, detrazione che dal 2013 si ridurrà al 36%.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Corrado Passera: "le bollette sono troppo alte, agiremo"


Fonte: qn.quotidiano.net.   Il ministro dello Sviluppo cita la liberalizzazione del mercato del gas e l'utilizzo di nuovi giacimenti in Italia come possibile mezzo per evitare nuovi rincari. Evasione? "Non può essere considerato furbo chi non paga le tasse".

"La bolletta dell’energia per gli italiani è troppo alta. Serve un lavoro sia a breve che a medio periodo". È quanto ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera alla vigilia degli aumenti delle bollette di elettricità e gas, a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio. Per il futuro "prima di tutto bisogna evitare che crescano ulteriormente" e ha citato la liberalizzazione del mercato del gas e l'utilizzo di nuovi giacimenti in Italia come possibile mezzo per arrivare a questo obiettivo.

FONTI ALTERNATIVE 

Sulle energie rinnovabili "con senso di misura e razionalità, come previsto, la settimana prossima usciremo con i decreti ministeriali". Passera sottolineando l’importanza di arrivare a "un riallineamento degli incentivi a quelli che si pagano negli altri Paesi". E spiega: "Intendiamo raggiungere e superare gli obiettivi europei sulle rinnovabili, ma dobbiamo farlo bene, non come in questi anni in cui sono stati impegnati troppi soldi delle famiglie e delle imprese non nella maniera migliore, per fare un'operazione troppo accelerata a prezzi troppo alti con incentivi troppo più alti di quelli di altri paesi".

EVASIONE

"Certamente non può essere più considerato furbizia non pagare le tasse", ha detto commentando i dati Irpef 2010, secondo i quali un italiano su due guadagna meno di 15mila euro. "Anche gli ultimi dati - ha messo in rilievo - dicono che ci devono essere più controlli e migliori norme, ma alla fine ci deve essere anche una sanzione sociale. Non deve essere tollerabile anche tra le persone che chi può contribuire in maniera adeguata non lo fa, come avviene adesso. Perché questa situazione cambi ci vuole uno sforzo di tutti".

LE GRANDI OPERAZIONI 

"Ho sempre visto e toccato con mano che le grandi ristrutturazioni, i grandi rilanci, le grandi operazioni aziendali e di settore, ma quindi anche il Paese, hanno bisogno di parti sociali che lavorano insieme".
Così il ministro dello Sviluppo a chi gli chiede se la riforma del lavoro con la Cgil si vada verso una stagione di scontro. Passera precisa però che "questa è una fase in cui bisogna trovare un aggiustamento della normativa sul lavoro su tutti gli aspetti, perché il tavolo sui cui si è lavorato in questi mesi gestito dal ministro Fornero, è legato a tutti gli aspetti: flessibilità in entrata e in uscita, ammortizzatori sociali, politiche per l’impiego, servizi per l’impiego. Tutte queste cose si tengono e devono essere viste insieme. Quando poi si arriva ad un accordo, bisogna che non si pigli questo si e quello no: bisogna torvare un accordo complessivo".

DISOCCUPAZIONE E DISAGIO 

"Come può non preoccupare?". Passera rispondendo in questo modo a chi, a margine del forum Ambrosetti, gli ha chiesto se le tensioni sociali, le manifestazioni di oggi a Milano e i suicidi o tentati suicidi dovuti alla crisi suscitino preoccupazione. Il tema del disagio - ha messo in rilievo il ministro - va oltre le statistiche: non bisogna guardare al numero dei disoccupati, 2-2,2 milioni, ma a tutta l’area del disagio occupazionale. Mettendoci dentro gli occupati, i sospesi dall’occupazione come i cassintegrati, i sottoccupati, mettendo insieme tutte queste componenti arriviamo forse a 5-6 milioni di persone, che rappresentano, insieme ai loro familiari una quota enorme della società italiana".

LA CRESCITA 

"Dobbiamo fare di tutto perché questa recessione duri il meno possibile e perché si esca nel corso dell’anno con un segno positivo", continua Passera. "L’impostazione del governo è quella di lavorare su tutte le riforme strutturali che possano aumentare le potenzialità di crescita e sviluppare dinamismo", ha detto.

INFRASTRUTTURE

- Le risorse necessarie al piano infrastrutture "devono venire dalla revisione delle spese,dalla riduzione dell’evasione fiscale e dalla valorizzazione degli attivi pubblici". "Molte riforme - continua Passera - non hanno necessariamente bisogno di soldi. Altre ne hanno bisogno: se vogliamo accelerare il piano infrastrutture, piuttosto che altri, ci vogliono risorse".

MONTI IN ASIA

- Al ministro sembra che il viaggio del presidente del Consiglio Mario Monti in Asia sia "un grande successo, soprattutto dal punto di vista di ricreare interesse per il nostro Paese". L’Italia, ha sottolineato Passera, "è chiaramente un luogo dove si può investire di più e dove negli ultimi anni sono stati attirati troppo pochi investimenti".

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Aumenti Bollette: sale ancora il costo per luce e gas



A Pasqua nuovo capitolo della Passione degli Italiani sempre più tartassati con gli aumenti di gas ed energia elettrica.

Fonte: italia-news.it:   Da Aprile saremo tutti ancora più poveri. Oltre ai carburanti che sfiorano ormai i due euro e che probabilmente subiranno nuovi aumenti, in attesa della stangata IMU e dell'iva al 23%, aumenteranno anche i servizi base di somministrazione di gas ed energia elettrica.

Le rinnovabili pesano come macigni sulle bollette elettriche, tanto che l’Autorità per l’energia ha deciso di diluire un aumento record, tendente verso il 10%, in due tranche. L’obiettivo, come ha dichiarato il presidente Guido Bortoni, è quello di dare un «segnale chiaro e concreto» alla politica, perchè intervenga su un sistema di incentivazione che, con un peso pari a oltre 10,5 miliardi nel 2012, non è evidentemente sopportabile per le famiglie e per le imprese. L’invito dell’Aeeg arriva proprio in concomitanza con la messa a punto del decreto sul fotovoltaico nel quale, ha preannunciato il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, c’è la volontà di correggere le «storture» del settore.

Tornando alle tariffe, ad aprile scatteranno gli aumenti dell’1,8% per il gas (pari a un aggravio annuo di 22 euro per una famiglia media) e del 5,8% per l’energia elettrica (27 euro di maggiore spesa sempre per una famiglia media). Un rincaro, quello relativo alla luce, già piuttosto sostenuto e che si deve agli aumenti del petrolio, all’andamento della Borsa elettrica per l’emergenza freddo e ai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema. Il problema riguarda, in particolare, la spesa sostenuta per compensare l’intermittenza di alcune fonti rinnovabili (basti pensare al fotovoltaico), che ’pesa' per il 40% sull’aumento del 5,8%.

Ci sono poi gli incentivi alle rinnovabili, che nel 2012 raggiungeranno la cifra di oltre 10,5 miliardi di euro e che vengono pagati proprio in bolletta: un peso diventato sempre più insopportabile per famiglie e imprese. Per questo l’Autorità ha deciso di rinviare a maggio l’aumento relativo proprio all’aggiornamento per gli incentivi diretti (la cosiddetta componente A3): si tratta di un ulteriore aggravio che si stima possa essere di circa il 4%. La sospensione di un mese, ha spiegato il presidente dell’Autorità Guido Bortoni, «potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte, con modalità sopportabili per cittadini e imprese».

E mentre Federconsumatori parla di «altro colpo micidiale per la famiglie», è dai ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e dell’Agricoltura che si aspettano i decreti che dovranno ridisegnare il settore: il ministro Passera ha promesso che la volontà è di correggere «le storture» che avevano finora assegnato al fotovoltaico «un livello di incentivazione enormemente più alto rispetto a resto di Europa». A chiedere una revisione è anche l’Enel, secondo cui, come ha rilevato il presidente Paolo Andrea Colombo, «lo sviluppo delle rinnovabili, unito alla stagnazione della domanda, sta rendendo difficile la copertura dei costi di produzione degli impianti convenzionali, mettendone a rischio la possibilità di rimanere in esercizio». In ogni caso, ha assicurato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, «non ci saranno sorprese» sul fotovoltaico, visto che, «come è noto» ci dovrà essere «una riduzione degli incentivi».Per l'esattezza gli aumenti delle tariffe saranno dell’1,8% per il gas e del 5,8% per l’energia elettrica che tradotto in euro significa mediamente quasi 50 euro di spesa in più per le famiglie all'anno. 

E le brutte notizie sono solo provvisorie. In particolare per l'elettricità ci sarà un ulteriore aumento di un altro 4% previsto per Maggio. Tale aumento previsto anch'esso inizialmente per aprile è stato rinviato da un mese dal presidente dell'Autorità per l'energia Guido Bortoni sperando che tale rinvio «potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte, con modalità sopportabili per cittadini e imprese».

Nel terzo millennio insomma dipendiamo sempre più e di fatto dallo strapotere del petrolio che incide sull'energia elettrica, sul costo degli alimentari e di tutto ciò che dipende dal trasporto su gomma e nessun governo pensa seriamente di sviluppare piani alternativi ed efficienti di mobilità, piani per energie alternative, e il motore elettrico e all'idrogeno sono già nei musei con la targhetta ideale "invenzioni inutili perché non graditi ai ricchi".
Certo è che per le famiglie italiane non si apre nessuno spiraglio di miglioramento. Ogni mese che passa è un ulteriore passo nel baratro.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

venerdì 30 marzo 2012

Energie rinnovabili: Regione Sardegna, aiuti alle imprese per la produzione


Fonte: regione.sardegna.it:   L’Assessorato dell'industria ricorda, che fino alle ore 13 del 5 aprile, è possibile partecipare al bando per usufruire degli aiuti alle imprese per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e per la promozione dell'utilizzo di tecnologie ad alta efficienza e risparmio energetico e sostegno alla cogenerazione diffusa. 

Gli interventi, cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (F.E.S.R.) nell'ambito del Programma operativo regionale 2007-2013, hanno come finalità quella di generare delle condizioni di auto sostenibilità energetica diffusa sul territorio, in quanto le imprese devono destinare almeno il 70% dell’energia elettrica prodotta al proprio consumo. Gli obiettivi perseguiti sono, inoltre, volti a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2), in piena coerenza con gli obiettivi europei. 

Nello specifico sono attuate le seguenti linee di attività: 

a) linea di attività 3.1.1.a - aiuti alle imprese per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. Rientrano in tale linea i programmi d'investimento aziendale destinati all’installazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o ampliamento di impianti esistenti. 

In particolare gli investimenti in impianti di produzione di energia elettrica possono consistere in: 
- impianti per la produzione di energia elettrica da biomassa
- impianti mini-eolici
- impianti di produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e impianti che sviluppano tecnologie innovative per la conversione fotovoltaica. 

Gli investimenti in impianti di produzione di energia termica possono
consistere in: 
- impianti per la produzione di energia termica da biomassa operanti in assetto cogenerativo ed aventi capacità termica massima inferiore a 3 Mw termici; 
- impianti solari termici per la produzione di acqua calda ad usi sanitari, per finalità termiche legate al riscaldamento dell’ambiente o per finalità produttive. 

b) linea di attività 3.1.2.c - promozione dell’utilizzo da parte delle imprese di tecnologie ad alta efficienza e risparmio energetico e sostegno alla cogenerazione diffusa. Rientrano in tale linea gli interventi, all’interno di edifici già dotati di riscaldamento o condizionamento, di efficientamento energetico finalizzati all’adozione di tecniche e strategie di ottimizzazione del rendimento energetico e/o di risparmio energetico sia della linea produttiva che dell’edificio e del relativo involucro edilizio, nonché dei relativi sistemi di climatizzazione, impianti di cogenerazione ad alto rendimento e rigenerazione

In particolare gli investimenti di efficientamento energetico possono consistere in: 
- interventi sulla linea produttiva: gli impianti/macchinari/apparecchiature da sostituire devono essere ancora in esercizio presso la sede operativa dell' impresa alla data di presentazione della domanda; 
- interventi di riqualificazione energetica dell’edificio. 

Gli interventi per la cogenerazione e la trigenerazione possono consistere in: 
- realizzazione di nuovi impianti di cogenerazione ad alto rendimento e trigenerazione; 
- conversione di impianti di produzione di energia esistenti in una unità di cogenerazione ad alto rendimento e trigenerazione. 

Accedono agli aiuti le imprese, singole o associate con sede operativa in Sardegna. 

Le imprese interessate dovranno presentare la domanda di partecipazione sia in forma telematica che in forma cartacea. 

La domanda compilata on line, dovrà essere poi stampata, timbrata, firmata dal legale rappresentante e inviata, in regola il bollo, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno entro 15 giorni dalla data di validazione della domanda on line al seguente indirizzo: 

Regione autonoma della Sardegna 
Servizio energia 
Viale Trento, 69 – 09123 Cagliari. 

Per informazioni sul bando è possibile contattare i seguenti numeri telefonici 070/6062413- 6062314 o inviare una e-mail all’indirizzo energiaimprese@regione.sardegna.it. 


Consulta i procedimenti: 


-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Carbon Tax: Anev dice sì ma subito, posti di lavoro a rischio


Fonte: iltempo.it:  Sì alla Carbon Tax, se applicata secondo un principio meritocratico che prenda in considerazione anche i costi esterni della produzione elettrica e, soprattutto, se realizzata in tempi brevi, indicativamente entro un mese. E' la posizione dell'Anev, Associazione nazionale energia del vento, che indica aprile come termine oltre il quale il settore l'eolico, che ha aperto il 2012 con i primi licenziamenti, potrebbe correre il rischio "di mandare per strada 5mila persone, secondo le stime fatte dalla Uil".

Lo dice all'Adnkronos Simone Togni, presidente dell'Anev, ricordando che oggi "con il taglio del 22% agli investimenti retroattivi, gli operatori eolici stanno andando avanti con risorse proprie che, però, si stanno esaurendo". Tra benefici ambientali ed economici, visto il costo competitivo del Kwh, l'eolico "potrebbe rappresentare una tecnologia vincente, se solo ce la lasciassero fare", aggiunge Togni, d'accordo in linea di principio con la filosofia del "chi inquina paga".
"Sarebbe un po' come tornare ai certificati verdi che, per come li aveva pensati Bersani, erano una carbon tax dell'elettrico: di fatto, abbiamo disgregato un meccanismo e lo stiamo riproponendo", dice. "In questi dieci anni - aggiunge - abbiamo sempre sponsorizzato l'attuazione di un meccanismo basato sul principio del "chi inquina paga". Mi sembra corretto cercare di capire se si riescono a trovare risorse all'interno dello stesso ambito, valorizzando chi fa produzioni a costo ambientale nullo rispetto agli altri", aggiunge Togni.

E in quest'ottica, il settore dell'eolico meriterebbe di essere maggiormente valorizzato, "non solo perché, a livello mondiale, è una delle tecnologie più apprezzate, ma anche perché oltre ad apportare benefici ambientali comporta anche benefici economici, visto il costo competitivo del Kwh, come ha riconosciuto anche l'Unione Europea". Eppure oggi, dei 9 miliardi di euro destinati agli incentivi alle rinnovabili, 6 miliardi vanno al fotovoltaico e solo 800 milioni all'eolico che "a parità di produzione elettrica, costa 10 volte meno", sottolinea Togni.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Quinto Conto Energia favorirà piccoli impianti e innovazione.


Fonte: ansa.it:   ''Non c'e' alcuna sorpresa in arrivo per il settore del fotovoltaico''. Lo afferma il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, rilevando che ''la revisione del Conto energia e' prevista dal decreto del 2011 e, come e' noto, deve portare a una riduzione degli incentivi tenendo conto dei prezzi attuali dei moduli fotovoltaici e dell'esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l'anno''.

Le indicazioni del ministro per il 'Quinto Conto Energia', che sara' pronto a breve, sul fotovoltaico sono chiare: ''Gli incentivi - si legge in una nota del ministero - dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l'autoconsumo domestico e industriale, favorendo l'integrazione del solare con l'efficienza energetica e sostenendo l'innovazione tecnologica.

In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto''. ''Inoltre gli incentivi dovranno sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. In ogni caso, sara' inclusa la copertura per gli investimenti già' in corso''. Il Quinto Conto Energia e' il prossimo meccanismo di incentivazione dell'energia rinnovabile prodotta dai pannelli solari fotovoltaici.
Sostituirà l'attuale Quarto Conto Energia, che prevede un aggiornamento quando il peso degli incentivi erogati sara' eccessivo. Gli incentivi sono dati sotto forma di un pagamento per ogni chilowattora prodotto e le risorse sono prelevate dalle bollette elettriche dei consumatori. Oggi il contributo si avvicina ai 6 miliardi di euro l'anno, e le nuove regole sono preparate in anticipo rispetto alla scadenza, per dare più tempo a consumatori e imprese. ''Le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto - rileva Clini - riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d'importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese''. Il ministro aggiunge che ''la promozione del fotovoltaico integrato con l'efficienza energetica nelle aree urbane e' una componente del progetto nazionale per le smart cities e la diffusione della produzione distribuita di energia ad alta efficienza e basso impatto ambientale''. 

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Incentivi Fotovoltaico: Un limite alle rendite sul fotovoltaico


Fonte: borsaitaliana.it:   "C'è qualcosa che non va" sugli incentivi al fotovoltaico, che ha "un tasso di remunerazione incomparabilmente alto rispetto ai normali tassi". A dirlo, nel corso di un convegno, è il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all'Energia, Claudio De Vincenti, confermando l'intenzione del Governo di rivedere il meccanismo di incentivi del fotovoltaico.

"La green economy è una sfida seria, che richiede una capacità di programmazione seria -spiega De Vincenti- ma non si fa creando rendite, non si fa creando sovraprofitti". Il sottosegretario si dice "contrario a una reformatio in peius, perché la stabilità delle regole è fondamentale, ma se una regola si è rivelata sbagliata si cambia".

Secondo il sottosegretario, "lo sviluppo delle rinnovabili va fatto come si deve, si deve dare spazio ad alcune fonti cresciute meno" rispetto al solare, garantendo "una transizione corretta del fotovoltaico verso un dimensionamento conseguente ai target europei". De Vincenti assicura che "il Governo vuole fare le rinnovabili, ma dobbiamo farle spendendo meno. Non ci possiamo permettere rendite di alcun genere".

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Fotovoltaico: nuovi posti di lavoro se gli incentivi verranno garantiti


Fonte: greenme.it:   Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato IFI, che riunisce l'80% dei produttori nazionali di celle e moduli fotovoltaici, ha accolto con favore le dichiarazioni rilasciate al quotidiano "Milano Finanza" da parte di Claudio Gemme, presidente dell'ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche e Elettroniche) in merito alla volontà di tutelare il settore del fotovoltaico, grazie al quale si potrebbero generare migliaia di posti di lavoro, nonostante la crisi economica che il nostro Paese sta attraversando.

Grazie ad incentivi diretti alle industrie italiane ed europee, il settore del fotovoltaico potrebbe rendersi protagonista di una rapida espansione, alla quale conseguirebbe una cospicua nascita di nuovi posti di lavoro. Per realizzare ciò, Cremonesi fa appello ad una unità di intenti, alla quale ANIE sta dimostrando di essere favorevole: "Apprendo con soddisfazione le dichiarazioni del Presidente dell'ANIE, a tutela dell'industria fotovoltaica italiana, da mantenere e rinforzare nelle eventuali formulazioni di un nuovo Conto Energia". Resta dunque viva la speranza che le dichiarazioni rilasciate da parte di ANIE possano presto tramutarsi in fatti concreti, al fine di favorire il tessuto industriale e di incentivare la crescita del settore fotovoltaico, che dovrà essere il più possibile sostenibile e non speculativa, per poter dare vita ad un'unica associazione rappresentativa dell'impegno dell'intero territorio nazionale.
Ecco le ulteriori parole di Cremonesi in proposito:

"Se le dichiarazioni si tramutassero in fatti anche da parte di ANIE, questo costituirebbe un segnale importante di valorizzazione del tessuto industriale nazionale, come il vero valore di riferimento per lo sviluppo del settore fotovoltaico. Dobbiamo essere uniti su queste posizioni di principio, perché solo così potremmo andare verso una crescita sostenibile e non speculativa dell'intero comparto e dare finalmente vita ad una unica associazione veramente rappresentativa dell'intera filiera nazionale".

Affinché la crescita si realizzi, sarebbe necessaria una salvaguardia ancora più attenta del settore delle energie rinnovabili. Gli incentivi al fotovoltaico non dovrebbero essere considerati unicamente come un costo, dato che dal 2008, nel corso degli ultimi quattro anni, grazie al suo sviluppo esso ha generato ben 400mila posti di lavoro, come riportato dal rapporto CRESME 2012. gli incentivi andrebbero dunque ritenuti un investimento in positivo, in grado di risollevare l'economia, ed essere di conseguenza maggiormente salvaguardati.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

giovedì 29 marzo 2012

Impianti fotovoltaici: installazione sui tetti degli edifici pubblici con il Project Financing


Fonte: ntacalabria.it:   A breve sarà pubblicato il Bando per la realizzazione in “project financing” di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici di proprietà comunale.

In pratica l’Amministrazione Comunale, proseguendo nel suo progetto concreto di incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, metterà a disposizione i tetti degli edifici comunali ritenuti idonei per linstallazione di pannelli fotovoltaici per i quali la progettazione definitiva ed esecutiva, la realizzazione e la gestione devono avvenire esclusivamente con risorse di operatori privati attraverso l’istituto del project financing, previsto dalla vigente normativa degli appalti.

Ma cosa vuol dire project financing? Vuol dire che la realizzazione degli impianti avverrà con risorse totalmente a carico del soggetto aggiudicatario e dunque l’opera sarà realizzata interamente mediante apporto di capitali privati (100%), in quanto suscettibile di gestione economica; il Comune non spenderà nulla e si caratterizzerà ulteriormente come Comune virtuoso dal punto di vista energetico.

Al soggetto che realizzerà gli impianti spetterà unicamente la gestione economica degli stessi attraverso la cessione del corrispettivo della tariffa dovuta dal GSE ai sensi del Decreto Ministeriale 5 maggio 2011 (IV° Conto Energia) comprensivo dell’IVA se dovuta.

Il beneficio economico per l’Amministrazione Committente sarà costituito dalle somme che il soggetto aggiudicatario riconoscerà per l’utilizzo delle coperture degli immobili per la installazione degli impianti fotovoltaici.

I tetti che saranno messi a disposizione sono in via di definizione, in considerazione del tipo di copertura (piana o a falda) dell’esposizione e della possibilità di allaccio alla rete elettrica, ma speriamo di arrivare a realizzare da 120 a 160 Kw installati in totale, che si andranno ad aggiungere ai 20 già installati sull’edificio scolastico per il quale però c’è lo scambio sul posto.
E’ nostro obiettivo realizzare il tutto in tempi veramente “europei”, considerato però che un bando di questo tipo ha bisogno di almeno 60 giorni di pubblicazione.

Il 2012 è un anno importante perchè ci sono alcune scadenze importanti legate agli incentivi statali riconosciuti, per questo motivo l’Amministrazione intende puntare molto su questo bando e contestualmente sensibilizzare i cittadini ad investire sul fotovoltaico, investendo così sul futuro, sul risparmio e sulla salute.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Quinto Conto Energia: a rischio 25000 posti di lavoro con la nuova riforma


Fonte: greenme.it:   Quinto Conto Energia. Nonostante da più parti il mondo politico cerchi di smorzare i toni sul dibattito accesso dalla presunta bozza del decreto sul fotovoltaico, non si placano le polemiche. Ormai non importa più a molti se il testo della bozza sia nato all'interno di Enel, che sta indagando, o altrove. Il punto cruciale riguarda il calo drastico del budget messo a disposizione per i nuovi incentivi al fotovoltaico, all'indomani della fine degli effetti del Quarto conto energia.

Ieri con una nota, il Ministero dello Sviluppo Economico, chiamato in causa insieme al Governo dalle associazioni, ha dato la smentita ufficiale: "La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata".

Anche Enel lo ha fatto, spiegando che è "in corso una indagine interna informatica per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell'azienda l'origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online". Intanto, in occasione della presentazione del rapporto Legambiente sui Comuni rinnovabili, Clini ha assicurato che si sta già valutando il futuro del settore fotovoltaico: "La disseminazione nazionale delle piccole e medie utenze è il modello su cui vogliamo puntare nella preparazione dei decreti e del Quinto conto energia". Inoltre, il ministro spera anche "nella preparazione in qualche giorno dei decreti" attuativi sulle rinnovabili non fotovoltaiche.

Sulla questione è intervenuto anche Massimo Sapienza, fondatore dell'associazione Sos Rinnovabili, che ha accusato il Governo di stare lavorando senza consultare le associazioni: "La lobby industriale da qualche mese sta lavorando contro il settore, e i ministeri stanno decidendo senza chiamare al tavolo le associazioni. A settembre doveva uscire il decreto per biomasse ed eolico e siamo a marzo, e nulla se ne sa".

Secondo Sapienza, inoltre, esisterebbero ben tre bozze: "Si potrebbe pensare male, sono tutte e tre negative per il settore, e i risultati li hanno già dati, ci sono aziende compromesse, piccoli imprenditori che ormai devono chiudere. Il mercato legge i giornali, e legge soprattutto le intenzioni del governo e si regola di conseguenza..."

Il timore è che le aziende possono trovarsi "di fronte al fatto compiuto" e si pensa anche ai 25 mila posti di lavoro che andrebbero perduti qualora il fotovoltaico non fosse tutelato. Un fiore all'occhiello del nostro paese, quello dell'energia prodotta grazie al sole, che ci pone in testa ai vertici mondiali.

Per questo, secondo Ermete Realacci, responsabile all'ambiente e energia del PD, occorre difendere il settore: "La scommessa sulle rinnovabili trova nei Comuni straordinari alleati. Come dimostra il rapporto Comuni rinnovabili 2012 presentato da Legambiente la produzione di energia da fonti pulite nei comuni italiani è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni: un fronte importante non solo per contribuire al fabbisogno energetico del paese, ma che può rappresentare anche una fonte di reddito significativa per i comuni italiani. Ci auguriamo – ha aggiunto Realacci -che il Governo lo capisca e agisca di conseguenza, dando certezze e favorendo lo sviluppo di un modello energetico distribuito ed efficiente".

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Clini: a breve il decreto rinnovabili e Quinto Conto Energia

Il ministro dell’Ambiente ha auspicato che arriverà tra pochi giorni “la preparazione dei decreti (attuativi per le rinnovabili non fotovoltaiche: ndr) e del quinto conto energia”. Plauso della Cisl, anche con una critica, e dell'Anci.


Fonte: zeroemission.tv:   “Spero che in qualche giorno arrivi la preparazione dei decreti (attuativi per le rinnovabili non fotovoltaiche ndr) e del quinto conto energia”. È quanto ha detto ieri il ministro dell’Ambiente Corrado Clini sottolineando tempi brevi per queste nuove norme. Il responsabile del dicastero ambientale ha parlato anche del prospettato cambiamento della struttura energetica nazionale, “che passa attraverso la disseminazione delle piccole e medie utenze, modello su cui vogliamo puntare nella preparazione dei decreti per le rinnovabili non fotovoltaiche, che spero arrivino in qualche giorno, e del quinto conto energia".

Clini ha poi evidenziato che sia necessario “rafforzare la diffusione della generazione distribuita incardinata sulle fonti rinnovabili di efficienza energetica. Dobbiamo rivedere il piano energetico nazionale e aggiornare il piano di azione sulle rinnovabili. Occorre mettere insieme queste due cose, tenendo presente la direttiva europea sull'efficienza energetica, ormai in fase di approvazione, e legando tutto alle smart cities e all'efficienza energetica”.

L’auspicato arrivo a pochi giorni delle decisioni in tema di energie “pulite” ha raccolto il consenso della Cisl – ma anche una nota critica – e dei Comuni italiani, rappresentati dall’Anci. La Cisl ha affermato che pur trattandosi di “una notizia importante quella data dal ministro Clini sull’imminenza della decretazione ministeriale sulle fonti rinnovabili che guarderanno agli indirizzi europei, stupisce però la continua assenza, al di là delle enunciate disponibilità, a consultare le parti sociali su tale importante tematica. Ci rivolgiamo anche al ministro dello Sviluppo Economico”. Da parte dell’Anci, per bocca di Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche energetiche e ai rifiuti, “le parole del Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ci rassicurano e non possiamo che unirci a lui nello sperare che i decreti attuativi per le rinnovabili non fotovoltaiche vedano presto la luce”. Bernocchi ha sottolineato che “lo stato di incertezza sulla struttura di incentivazione di riferimento sta bloccando significativi investimenti, anche da parte dei Comuni, in materia di rinnovabili”.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

Quinto Conto Energia: I Ministri Clini e Passera siano chiari


Fonte: greenstyle.it:   I ministri Clini e Passera smentiscano o confermino le anticipazioni sul Quinto Conto Energia trapelate nei giorni scorsi. Lo chiedono a una voce le associazioni ANIE-GIFI, APER, Assosolare e Asso Energie Future, che hanno inviato una lettera ai due esponenti del governo Clini e Passera per ottenere informazioni “chiare e inequivocabili” sul provvedimento in materia di incentivi al fotovoltaico.

A spingere le associazioni a presentare una richiesta di chiarimenti è stata la diffusione, nei giorni scorsi, di diverse versioni dello schema di Conto Energia, che hanno creato “incertezza e sfiducia tra gli operatori del settore”, già provati dai ripetuti cambiamenti normativi degli ultimi mesi:

Un nuovo Conto Energia, dopo altre due discipline adottate in meno di 18 mesi e di cui gli operatori del settore stanno ancora pagando le conseguenze, avrebbe effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto – scrivono le associazioni – Ancora una volta verrebbero minacciati gli investimenti in corso così come la sopravvivenza della filiera italiana delle rinnovabili.

Di qui la decisione di ANIE/GIFI, APER, Assosolare e Asso Energie Future di chiedere
chiarimenti ai ministri competenti in materia. Nella loro lettera, inoltre, le associazioni hanno ribadito la loro disponibilità a partecipare a un tavolo di lavoro con il governo. Il confronto, spiegano gli operatori, dovrebbe aprirsi con un incontro e con la consegna, da parte dei ministri, del testo attualmente al vaglio dei tecnici:

In uno scenario futuro dove tutto sarà basato sullo sviluppo delle smart grid e delle smart cities – concludono le sigle dell’energia pulita – il settore delle rinnovabili e del solare fotovoltaico possono contribuire allo sviluppo del Paese e alla sua indipendenza energetica.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

mercoledì 28 marzo 2012

Energie alternative: in Piemonte va forte il fotovoltaico

Energie alternative: sempre più piemontesi scelgono il fotovoltaico
Il dato emerge dal Gse, gestore dei servizi energetici, secondo cui sarebbero oltre 24.600 gli impianti fotovoltaici in Piemonte. Oltre a parecchi privati, sono le aziende le più interessate ad avere un impianto di energia alternativa


Energie alternative: sempre più piemontesi scelgono il fotovoltaico
Fonte: torinotoday.it:   Le energie alternative convincono sempre più i cittadini piemontesi, soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico: secondo i dati più aggiornati forniti dal Gse (gestore dei servizi energetici) sono 24.606 gli impianti in esercizio per una potenza totale di oltre 1.083 mw. Se nelle abitazioni della regione è sempre più frequente trovare un impianto fotovoltaico, altrettanto lo è in altri ambiti, come i servizi e il terziario: gli impianti superiori ai 20 kw, infatti, sono 4.071 e generano una potenza di oltre 947,8 mw.

Indicazioni importanti vengono dall'indagine commissionata in occasione di Impianti Solari Expo - l'evento dedicato alle energie rinnovabili, alle soluzioni tecnologiche e finanziarie relative per i impianti industriali che si svolge in concomitanza con Mecspe di Parma - e condotta su un campione di aziende piemontesi della meccanica e subfornitura che possono sfruttare le ampie metrature delle coperture di uffici e capannoni per l'installazione di pannelli fotovoltaici.

Le imprese rispondono di essere interessate ad avere sul proprio tetto un impianto fotovoltaico: il 45,9% del campione afferma che ha pensato di installarne uno. Un dato interessante se si considera che, di questi, il 24,3% dichiara di essersene già dotato, mentre l'8,1% è ancora indecisa sull'investimento dati i costi elevati dell'operazione. Un 13,5% inoltre non esclude di installare un impianto a patto che riesca a trovare un consulente in grado di consigliare e a fargli capire quali siano i vantaggi concreti di questa scelta.“

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-


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Risparmio energetico: il 2 aprile il termine per la presentazione della detrazione del 55%

Chi effettua l'intervento deve inviare comunicazione telematica all'Agenzia delle Entrate per le spese e a fine lavori all'Enea.


Fonte: ediliziaurbanistica.it:   Scade il 2 aprile il termine per presentare all'Agenzia delle Entrate la comunicazione sulle spese relative al 2011 per gli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici, al fine di ottenere la detrazione fiscale del 55%.

La Comunicazione va inviata telematicamente nel termine di 90 giorni dalla fine del periodo d’imposta in cui sono iniziati i lavori ed effettuati i pagamenti.

Nel caso in cui i lavori si protraggano per più periodi d’imposta, la comunicazione andrà fatta ogni volta nel rispetto degli stessi tempi e modalità.

I contribuenti sono comunque tenuti a trasmettere all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, i dati relativi agli interventi effettuati, affinché l’ente possa verificare il conseguimento degli obiettivi e l’effettiva diminuzione del fabbisogno energetico. Si tratta della copia dell’attestato di certificazione o di qualificazione energetica e della scheda informativa riguardante il tipo di lavori eseguiti. 

L’indirizzo è: efficienzaenergetica.acs.enea.it.

Anche in questo caso la trasmissione è soltanto telematica.

Maggiori approfondimenti e risposte nella guida on line dell’Agenzia, aggiornata a dicembre 2011:


-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari- 

Energie rinnovabili: 23 comuni al 100% ad energia pulita


Fonte: asca.it:   Sono 23 i Comuni 100% rinnovabili, quelli che rappresentano oggi il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale. E' questa la fotografia dell'energia verde in Italia scattata dal rapporto Comuni Rinnovabili 2012 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia e presentato oggi a Roma.

I premi di quest'anno vanno a Varna (BZ), un Comune al 100% rinnovabile, a Vicchio (FI) per la qualita' del suo progetto sulle biomasse, alla Provincia di Roma per l'investimento nella solarizzazione e il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici scolastici.

In queste realtà, un mix di impianti diversi da rinnovabili e impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento coprono interamente (e superano) i fabbisogni elettrici e termici dei cittadini residenti. La classifica premia proprio la capacita' di sviluppare il mix più efficace delle diverse fonti, e non la produzione assoluta, perché la prospettiva piu' lungimirante e vantaggiosa per i territori e' rispondere alla domanda di energia valorizzando le risorse rinnovabili presenti. Se si considera solo il fabbisogno elettrico, i Comuni sono, invece, 2068.

I Comuni del solare in Italia sono 7.837, un numero in crescita (erano 7.273 nel censimento dello scorso anno) che evidenzia come con il sole si produca oggi energia nel 95% dei Comuni. Spetta a Meleti (in provincia di Lodi) e a Marradi (in provincia di Firenze) il record di impianti sui tetti.

I Comuni dell'eolico sono 450. La potenza installata (6.912 MW) e' in crescita, con 950 MW in piu' rispetto al 2010. Questi impianti, secondo i dati provvisori di Terna, hanno consentito di produrre 10,1 TWh nel 2011, pari al fabbisogno elettrico di oltre 4 milioni di famiglie. Sono 346 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie all'eolico, poiché si produce piu' energia di quanta se ne consuma.

I Comuni del mini idroelettrico sono 1.021. Il Rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3 MW. La potenza totale installata nei Comuni italiani e' di 1.121 MW ed e' in grado di produrre ogni anno oltre 4,4 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,7 milioni di famiglie.

I Comuni della geotermia sono 334, per una potenza installata pari a 962,9 MW elettrici, 147,4 termici e 884,7 kW frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2011 sono stati prodotti circa 5,6 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2,2 milioni di famiglie.

I Comuni delle bioenergie sono 1.248 per una potenza installata complessiva di 2.117 MW elettrici e 731,7 MW termici ma anche di 50 kW frigoriferi termici.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari- 

Rinnovabili elettriche: spunta la bozza del sistema incentivante

Nuovi incentivi per l’elettricità da eolico, biomasse, biogas, geotermico, bioliquidi. Tariffe più basse ma, a detta dei tecnici ministeriali, “un approccio più virtuoso”.


Fonte: rinnovabili.it:   Mentre le “fantomatiche” bozze del Quarto Conto Energia, circolate in questi giorni, continuano a far discutere fra preoccupanti indiscrezioni, rapide smentite e richieste di chiarimento, un’altra notizia è pronta a destare tutta l’attenzione del settore delle eco-energie nazionali. Il governo avrebbe, infatti, elaborato il primo schema di Decreto che definirà il sistema incentivante delle rinnovabili elettriche differenti dal fotovoltaico. Il provvedimento, nella sua forma provvisoria, è al momento ancora in mano ai tecnici del Ministero dello Sviluppo che dovranno successivamente passarlo al vaglio dell’Autorità per l’Energia e il Gas e quindi a quello della Conferenza Unificata.

TETTO ANNUALE AGLI INCENTIVI, ASTE E REGISTRI NAZIONALI

Due elementi fra tutti contraddistinguono il documento: un approccio, come si legge nel testo stesso,“più virtuoso” e il calo sensibile delle tariffe erogate, segno che il peso della crisi finanziaria non è riuscito a lasciare intatto neppure questo comparto. “I nuovi incentivi devono essere
necessariamente più bassi, cercando una convergenza verso livelli di remunerazioni europei e consentendo una crescita più ordinata nel tempo” recita il documento.Come già annunciato in precedenza il decreto introdurrebbe un tetto 5,5 miliardi di euro l’anno di incentivi come costo indicativo cumulato per tutte le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, in calo rispetto ai 6-7 miliardi di euro fino ad oggi elargiti.

Per garantire una maggiore prevedibilità sugli oneri, il governo intende inoltre introdurre, accanto alla riduzione degli incentivi, meccanismi specifici per tenere i volumi di sviluppo sotto controllo, in particolare: aste per gli impianti di potenza superiore a 5 MW e registri nazionali per tutti gli altri impianti, con volumi massimi predefiniti per ciascun anno e per tecnologia e con selezione in base a criteri di priorità. La prima asta, riferita al contingente di potenza disponibile per l’anno 2013, è indetta entro il 30 giugno 2012 e fissata successivamente entro il 31 marzo di ogni anno.

ACCESSO AI MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE

Il governo intende favorire le tecnologie più vantaggiose o, in altri termini, quelle che vantano il minor costo unitario (€/MWh), le maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese associandovi il minor impatto su ambiente e reti di trasmissione. Ad accedere alle tariffe, previa iscrizione negli appositi registri, saranno:
  • gli impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, se la relativa potenza è non superiore alla potenza di soglia, i cui valori massimi sarebbero stati fissati a 5.000 kW;
  • gli altri impianti ibridi – che producono energia elettrica utilizzando sia fonti rinnovabili che non – la cui potenza complessiva è non superiore al valore di soglia della fonte rinnovabile impiegata;
  • gli impianti previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero;
  • gli impianti oggetto di un intervento di rifacimento totale o parziale;
  • gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento sia non superiore al valore di soglia vigente per impianti alimentati dalla stessa fonte.
-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari- 

Quinto Conto Energia: ancora rumors sulle fantomatiche bozze

Il fermento tra gli operatori del fotovoltaico, il mondo associativo e quello politico testimonia quanto sia alto l’interesse per una questione che non è di nicchia, ma nazionale.


Fonte: rinnovabili.it:   Continuano i rumors sulle fantomatiche bozze (pare ne stia circolando più d’una) del Quinto Conto Energia. Apparsi on line lo scorso venerdì, i testi in circolazione hanno fin da subito destato non poca perplessità tra gli operatori, reduci nemmeno un anno fa dal caos che il Decreto Romani ha provocato nel settore e, a buon ragione, preoccupati per quelle che potrebbero essere le ripercussioni di decisioni poco ponderate.

LA RISPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI 

Immediate, ovviamente, sono state le reazioni delle associazioni che in Italia rappresentano il solare, impegnate in dichiarazioni ufficiali, prese di posizione e appelli finalizzati a limitare i danni ai loro associati, un comparto industriale che nel nostro Paese ha contribuito non poco allo sviluppo di un mercato energetico nazionale. La prima dichiarazione in merito è arrivata venerdì scorso dal Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, che proprio questa mattina ha rinnovato la richiesta già avanzata al Ministro dello Sviluppo Economico (MSE) di aprire immediatamente un tavolo di confronto con tutte le associazioni del settore, ovviamente esteso alle misure di promozione per l’efficienza energetica e per tutte le rinnovabili. Ieri, invece, abbiamo raccolto la posizione di ANIE/GIFI, con la dichiarazione del Presidente, Valerio Natalizia, che si è dichiarato disponibile a collaborare per la definizione di un testo che, oltre a tenere conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantisca al fotovoltaico il giusto periodo di transizione per raggiungere la piena competitività e l’indipendenza dagli incentivi. Aspettiamo di vedere quali saranno le prossime mosse e se ci saranno azioni intraprese congiuntamente.

IL MONDO POLITICO 

Anche sul fronte politico si è mosso qualcosa. Il deputato e responsabile nazionale Organizzazione Italia dei valori (Idv), l’On. Ivan Rota, ha accusato le lobby e i centri di potere di penalizzare il settore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, un business che Rota ritiene possa dare un grande impulso alla nostra economia. Per l’On. Rota, infatti, se l’MSE dimezzasse gli incentivi per costruire impianti fotovoltaici anche di piccola taglia, da una parte le banche non finanzierebbero più i progetti “verdi”, dall’altra circa 100mila posti di lavoro del comparto sarebbero messi a rischio. Gravissimo poi il giudizio dell’Onorevole sulla presunta stesura della bozza diffusa da parte di un’analista dell’Enel. “Sarebbe una cosa gravissima – ha commentato Rota – di certo non può essere affidato al più grande operatore elettrico italiano il futuro delle energie rinnovabili. È il solito problema del controllato che diventa controllore di se stesso. Speriamo che il Ministro Passera e il Governo ci diano al più presto spiegazioni”.

LE SMENTITE DI ENEL E MSE 

Le spiegazioni non si sono fatte aspettare, con smentite da parte dei soggetti coinvolti. ENEL ha infatti affermato di non aver mai scritto o contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul Quinto Conto Energia né fornito commenti ai testi che da qualche giorno stanno circolando sulla rete. “È in corso un’indagine interna informatica – si legge nel comunicato diffuso oggi – per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online”. L’azienda ha aggiunto anche che tutelerà le proprie ragioni nelle sedi più opportune. Più lapidaria, invece, la dichiarazione uscita stamani sul sito dell’MSE, nella quale si leggono testuali parole: “La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mse una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-

martedì 27 marzo 2012

Incentivi fotovoltaico 2012: continuano i tagli. A rischio lo sviluppo ecosostenibile del nostro Paese.


Fonte: ecoo.it:   Gli incentivi per il fotovoltaico 2012 continuano a rappresentare una questione che fa molto discutere. Si parla tanto di sviluppo sostenibile, si punta tanto sulla possibilità di avviare in Italia un processo economico, che non trascuri il rispetto dell’ambiente e poi non si presta la dovuta attenzione a tutti quegli investimenti e aiuti finanziari che dovrebbero invece promuovere proprio un ridotto impatto ambientale. In questo senso sarebbe fondamentale investire sulle energie rinnovabili e sull’energia solare in particolare. Invece ci si ritrova a dover avere a che fare con i tagli anche in questo settore. 

Il quinto Conto energia, su cui ancora devono essere forniti chiarimenti, prevede un dimezzamento per i sussidi destinati al fotovoltaico. Ma come si può pretendere di tagliare senza compromettere lo sviluppo ecosostenibile del nostro Paese? È veramente inconcepibile.

Eppure i dati sull’argomento sono evidenti. Con il nuovo sistema previsto dovrebbero essere autorizzati soltanto gli impianti solari che rientrano nel limite di spesa pari a 80 milioni per semestre.

È da tenere presente che 10 milioni sono comunque riservati agli impianti all’insegna dell’innovazione e altri 10 al fotovoltaico a concentrazione. Nuovi criteri che non fanno altro che tagliare, senza tenere conto che ad essere tagliati sono i fondi fondamentali per garantire la salvaguardia dell’ambiente.

Il nuovo sistema di incentivazione prevede tra l’altro la realizzazione di una graduatoria per far rientrare gli impianti fotovoltaici nel nuovo registro. Verranno privilegiati gli impianti solari installati su edifici che abbiano una certificazione energetica almeno di classe D, in secondo luogo un posto di rilievo sarà dato agli impianti in grado di sostituire le coperture, anche quelle realizzate in amianto da sostituire.

Anche gli impianti fino a 200 kW per le aziende agricole e quelli costruiti dalle amministrazioni comunali di paesi con meno di 5.000 abitanti verranno favoriti.

Tuttavia gli incentivi previsti sono più ridotti rispetti a quelli attuali. Sembra quasi che ci sia l’intenzione di privilegiare l’ottica del risparmio in un settore che invece dovrebbe essere ampiamente favorito, perché è d’importanza vitale sia per il superamento della crisi economica che per il sostegno all’ambiente.

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari- 

Quinto Conto Energia: è ancora giallo sulle bozze scritte dall'ENEL


Fonte: greenstyle.it:   A due giorni dalla fuga di notizie, e dalle conseguenti polemiche, riguardo la possibilità che sia stata ENEL a scrivere le due bozze del Quinto Conto Energia che stanno girando da una settimana finalmente si registrano le risposte ufficiali dell’azienda e del Ministero dello Sviluppo economico.

Due smentite, naturalmente, che però non aiutano affatto a fare chiarezza sulla vicenda. ENEL ha pubblicato la sua risposta con un commento agli articoli apparsi su alcuni giornali online, mentre il Ministero ha preferito uno stringatissimo comunicato stampa. Iniziamo da ENEL:

In merito a quanto da voi riportato, Enel afferma che non ha mai scritto né contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul “quinto” conto energia, né ha fornito alcun commento ai testi che sono disponibili su siti internet. E’ in corso una indagine interna informatica per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online. L’Azienda si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune.

Se è come dice ENEL, però, manca il chiarimento più importante. La famosa bozza che riportava (negli attributi del file) il nome e il cognome di una analista ENEL conteneva indicazioni, commenti e persino suggerimenti. Nel PDF che è circolato, infatti, c’erano molti paragrafi evidenziati in giallo e persino alcune aggiunte in maiuscolo evidenziate in azzurro.

Per non parlare di aria fritta, basti citare questo paragrafo aggiunto dopo il comma 2 dell’articolo 1 di quello che avrebbe dovuto essere il decreto del Quinto Conto Energia:

PER EVITARE CONTESTAZIONI (SULLA BASE DEL DM 6 MAGGIO 2011 TUTTI SI ASPETTANO CHE LO STESSO DM SI APPLICHI ALMENO FINO ALLA SOGLIA DEI 6 MLD) POTREMMO DIRE CHE QUESTO DM SI APPLICA AGLI IMPIANTI CHE ENTRANO IN ESERCIZIO SUCCESSIVAMENTE ALLA DATA IN CUI VIENE RAGGIUNTA LA SOMMA DI 6 MLD)

È assolutamente possibile che la analista dell’ENEL abbia ricevuto la bozza e l’abbia commentata personalmente. E non ci sarebbe nulla di male se non il fatto che quella bozza, fuori da ENEL, non ce l’aveva nessuno. Neanche le associazioni di categoria del fotovoltaico.

Il Ministero dello Sviluppo economico, guidato da Corrado Passera, è ancora più vago di ENEL:

Roma, 24 marzo 2012 – La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata.

Con un ulteriore giallo: come leggete il comunicato è datato 24 marzo, cioè il giorno in cui è scoppiato l’”affare bozze”, ma è stato rilasciato solo il 26, cioè ieri, nel tardo pomeriggio. Possibile che l’ufficio stampa del Ministero abbia fatto un errore così grossolano? O forse il comunicato era pronto da due giorni, ma si è aspettato che uscisse la risposta ufficiale dell’ENEL prima di pubblicarlo?

Infine: il Ministero smentisce che la bozza sia “made in ENEL” ma non dice se sia stata scritta dai propri tecnici o da qualcun altro. Parliamo di un decreto bello e pronto, con tanto di nuove soglie agli incentivi tarate in base ad esigenze specifiche e riferimenti normativi precisi e coerenti, non è un foglio di carta che chiunque potrebbe scrivere.

Se non lo ha scritto ENEL, se non lo ha scritto il Ministero, se non lo hanno scritto le associazioni di categoria del fotovoltaico, da dove spunta questo ennesimo decreto ammazza rinnovabili preconfezionato?

-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-