Il riscaldamento domestico sarà sempre più al centro delle politiche ambientali italiane ed europee. Il suo impatto sul riscaldamento globale a causa dell’immissione in atmosfera di CO2, da una parte, e sulle emissioni di particolato e polveri sottili, dall’altro, è ormai noto da tempo e va ridotto in fretta, in maniera efficiente e possibilmente anche economica.
L’Unione Europea, dal 2007, sta studiando come fare. Una delle soluzioni possibili, e al momento più promettenti, è quella delle pompe di calore ad assorbimento alimentate a gas metano. Questa tecnologia è al centro del progetto europeo HEAT4U, sostenuto da un consorzio di enti e società private che hanno messo sul tavolo circa 10 milioni di euro.
I soggetti che partecipano al consorzio sono in totale 15: le società italiane Robur, Pininfarina, D’Appolonia e CF Consulting, supportate dall’ENEA e dal Politecnico di Milano, le tedesche Bosch, E.ON e il centro di ricerca Fraunhofer Institute, le francesi GDF Suez e Gas Reseau Distribution France, il gruppo l’inglese British Gas, la polacca Flowair e le slovene Primorje e ZAG. Mezza Europa per favorire la diffusione delle pompe di calore ad assorbimento. Perché?
Semplice: i risultati fino a oggi ottenuti permettono di avere un’efficienza fino al 165%. Il che vuol dire che, spendendo 100 di energia, se ne ottiene 165 in calore. Impossibile? No, perché quel 65% in più viene dalle fonti rinnovabili.
In particolare dall’energia aerotermica. Fonte quasi sconosciuta al grande pubblico, questa nuova rinnovabile è in realtà una delle grandi sfide del futuro. L’aria che ci circonda, in pratica, contiene sempre del calore. Persino quando è a -20 gradi centigradi. Una pompa ad assorbimento non fa altro che strappare questo calore all’aria e immetterlo nel circuito di riscaldamento domestico e in quello dell’acqua calda sanitaria permettendo un enorme risparmio energetico.
Ecco da dove viene quell’energia e quel calore apparentemente prodotti dal nulla: dall’aria che ci circonda. Ma non solo: questo tipo di pompa di calore può essere integrata da altre fonti rinnovabili termiche come la geotermia e il solare sui tetti.
Fatta la tecnologia, bisogna diffonderla. L’obbiettivo del consorzio HEAT4U, quindi, è quello di favorire l’adozione di queste nuove pompe di calore anche negli edifici residenziali di piccola taglia e non solo nei grandi condomini e negli edifici commerciali e industriali.
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