V Conto Energia: ci risiamo. L'Ue si rivolge anche al nostro governo per sottolineare ancora i dubbi relativi ai decreti sulle rinnovabili che stanno per essere definitivamente varati. Ecco le perplessità di Bruxelles.
Come sappiamo, poco tempo fa, il commissario all'Energia Günther Oettinger aveva inviato una lettera per sollecitare il governo italiano a rivedere alcuni punti chiave dei decreti che regoleranno i meccanismi di incentivazione delle energie rinnovabili, invitando in particolare ad una semplificazione generale e all'eliminazione di oneri burocratici inutili.
I testi sono al momento ancora nelle mani del governo per l'ultima revisione e si attende di capire se le proposte delle Regioni espresse in Conferenza Unificata saranno incluse nei due decreti. Intanto, è giunta la notizia di un nuovo messaggio inviato dall'Ue all'Italia il cui mittente è la Direzione generale della Commissione Ue che si sta occupando di politiche energetiche comunitarie e getta le sue occhiate vigilia verso l'operato dei vari Paesi membri.
Nel mirino finisce ancora l'Italia e vengono sottolineate per l'ennesima volta le pecche dei decreti, o almeno delle versioni finora note. Soprattutto l'Ue teme che il V Conto Energia e il decreto per le energie rinnovabili elettriche non fotovoltaiche vadano a destabilizzare nuovamente gli investitori, alle prese con rischi accentuati proprio dal cambio continuo delle carte in tavola. Inoltre, l'Ue è perplessa a causa della burocrazia di cui già parlava Oettinger e della retroattività (ormai nota costante) dei provvedimenti che l'Italia vara di anno in anno in materia.
Viene poi puntato il dito contro le procedure, decisamente da semplificare, a partire dall'iscrizione al registro degli impianti fino al meccanismo delle aste, senza contare quanto accaduto con il pagamento dei certificati verdi (rimandato a fine 2012), che non convince affatto la Commissione........continua a leggere
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