Fonte: quotidiano.net
Eolico in Italia, un grande futuro dietro le spalle?
I decreti rinnovabili del governo butteranno il bambino con l’acqua sporca frenando l’intero comparto delle energie rinnovabili, che è uno dei motori della possibile rinascita industriale del Paese ed il cuore pulsante di quella green economy della quale in tanti si riempiono la bocca ma nella quale pochi nel Governo e nel Parlamento credono abbastanza da volerla promuovere con scelte concrete?
Il rischio c’è ed è ancora più grave perché i dati dell’eolico, nonostante un 2011 non esaltante, restano ancora positivi. Nel 2011 infatti è stata creata in Italia capacità aggiuntiva per 950 MW, facendo salire la capacità installata a 6.737 MW: pur sempre il 7° posto a livello mondiale. Eppure crogiolarsi con gli obiettivi raggiunti potrebbe essere pericoloso: i prodromi di una crisi grave ci sono tutti. E stavolta sarebbe un crisi non di crescita, ma una crisi da strangolamento. Le prime a preoccuparsene sono state ovviamente le associazioni dei produttori, ma anche quelle ambientaliste sono scese in piazza al loro fianco.
“Questo risultato _ hanno osservato ad inizio 2012 in un comunicato congiunto Anev e Aper – ci penalizza a livello internazionale, dove subiamo il sorpasso della Francia e con la prospettiva concreta, in assenza di misure adeguate, di essere superati anche dal Regno Unito”. E il perché è presto detto. “I numeri delle installazioni di impianti eolici del 2011, anche se inferiori al biennio 2009-2010, fanno pensare ad un settore che si mantiene in equilibrio, ma _ sottolineano le due associazioni _ in realtà non è così”. E’, infatti, necessario considerare come “la quasi totalità della potenza degli impianti eolici installata nel 2011 trae origine da iter autorizzativi iniziati da diversi anni che hanno visto la loro conclusione solo in tempi recenti, dopo un percorso molto accidentato della durata media di 4 anni, invece dei previsti 180 giorni”. E’ frutto degli ultimi bagliori della “grande crescita” ma è minacciata dal combinato disposto delle “strette” di alcune regioni e province autonome _ basti pensare a Campania e Alto Adige _ e della mannaia del decreto rinnovabili, che frenerà ulteriormente il settore. Fotovoltaico in primis, ma anche eolico.
Che, dati alla mano, stava _ anzi sta _ facendo più che bene. Se nel 2011 gli impianti eolici hanno prodotto 9.560 GWh di elettricità (+5,7% rispetto al 2010), nei primi tre mesi del 2012 ha generato 3.567 GWh, come dire +48.1% in piu dello stesso periodo del 2011. Ipotizzando che nei restanti tre trimestri del 2012 la produzione cresca del 16.5% (cioè la stessa percentuale di potenza aggiunta nel 2011) arriveremmo a 11.920 GWh prodotti, come dire +25% rispetto al 2011 (e se la crescita nei tre trimestri fosse “solo” del 12%, si toccherebbero comunque gli 11.625 GWh). Un risultato importante che dà la misura delle potenzialità del settore eolico anche in un Paese come l’Italia che non è tra i più vocati, almeno in gran parte del Nord del Pese....continua a leggere
-Innova Energie Rinnovabili, Cagliari-
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