lunedì 6 febbraio 2012

NO a norme retroattive!


L’Onda Energetica
Pensieri sull’energia rinnovabile e sullo sviluppo eco-sostenibile.
di Marco Sotgiu


Il fotovoltaico in aree agricole: ci stiamo dando una zappata sui piedi……..
Un modo di dire non è mai stato così appropriato!
I politici pare che all’inizio di ogni anno riflettano su come intervenire a danno di chi ha programmato investimenti nell’energia pulita, adottando norme con efficacia retroattiva.
Parliamo del contenuto dell’art. 65 del Decreto Liberalizzazioni. Dalla bozza del decreto, tutti gli impianti fotovoltaici su terreno agricolo non avranno più l'incentivo, tranne quelli che entreranno in funzione entro un anno. Manterranno l’incentivo invece, gli impianti realizzati sulle serre.
L’effetto retroattivo della norma è l’ennesima prova di mancanza di coerenza nel dare le linee guida e creano solo incertezza e destabilizzano il mercato ed un settore che in questi anni sta trainando l’economia italiana, creando occupazione e nuove opportunità di sviluppo.
Inoltre ha degli effetto disastrosi su chi ha fatto degli investimenti e rischia di trovarsi in una situazione compromettente, perché vede stravolti tutti i piani di finanziari e li mette in forte stato d’incertezza e a rischio di fallimento.
Nonostante tutti i buoni propositi del nostro Governo di raggiungere un grande sviluppo delle energie rinnovabili per arrivare rapidamente alla grid-parity, è necessario prendere coscienza sulle conseguenze che possono creare provvedimenti che hanno un effetto retroattivo.
Sia personalmente che come Innova, non abbiamo nessun interesse diretto e non abbiamo fatto investimenti in area agricola. Personalmente ritengo che il fotovoltaico debba trovare spazio sui tetti e lasciare i terreni alle coltivazioni e ad altre tecnologie che lo “utilizzano “ meglio, come ad esempio, il solare a concentrazione che ha un’efficienza di gran lunga superiore al fotovoltaico.
Ritengo altresì inaccettabile una norma con effetti retroattivi, in quanto danneggia tutti quelli che hanno realizzato gli impianti sulla base della norma vigente e che non hanno la sicurezza di poter connettere gli impianti alla rete elettrica entro le date previste.
Ci auguriamo che nella fase parlamentare di conversione in legge, vengano considerate le modifiche correttive necessarie al superamento dei punti critici della norma, in modo da evitare che il fotovoltaico in area agricola sia l’ennesima zappata sui piedi che corriamo il rischio di darci.
 

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