Fonte: gogreen.virgilio.it
Silicio, vetro, alluminio e plastica: i pannelli solari valgono doppiamente. Dopo aver prodotto energia verde possono essere riciclati grazie ad una filiera italiana dedicata al loro recupero.
Il fotovoltaico italiano arriva ad una potenza complessiva di 11.100 Mw, pari a 228.000 impianti installati sul territorio del Bel paese, con una crescita che non conosce precedenti: solo nel 2010, sottolineano i tecnici, il fotovoltaico italiano è cresciuto del 215% per quanto riguarda la numerosità degli impianti e del 324% in termini di potenza installata.
Un trend che fa sperare in una seria crescita delle rinnovabili, nonostante le incertezze normative degli ultimi mesi. Parliamo infatti di numeri positivi, di fronte ai quali non si può far altro che sorridere, pensando a quanta energia pulita sia stata prodotta da questi impianti. Ma resta ancora da risolvere un dettaglio non trascurabile: il recupero e lo smaltimento dei pannelli esausti.
Parliamo di circa 52 milioni di panelli solari in esercizio, a fronte di un unico impianto di riciclaggio, in Germania. Unico fino ad ora, dato che Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), ha pensato di realizzare il primo sistema integrato tutto italiano per la raccolta e lo smaltimento dei pannelli solari. Una buona notizia dunque, che si somma al lavoro già iniziato qualche anno fa da PV CYCLE, l’associazione internazionale che raccoglie leaziende del fotovoltaico impegnate in un programma volontario di recupero e riciclo degli impianti a conclusione della loro vita.
L’idea di Ecolight è quella di garantire il ritiro dei pannelli solari rotti, o semplicemente vecchi, in tutto il territorio nazionale, assicurandone il corretto trattamento e il riciclo dei preziosi materiali contenuti negli impianti: «si tratta del primo servizio svolto interamente sul territorio italiano – spiega il direttore di Ecolight, Giancarlo Dezio - che anticipa, di fatto, le prescrizioni normative contenute nel decreto del 5 maggio 2011. La maggior parte dei pannelli solari non più funzionanti è interamente recuperabile. Opportunamente trattati, infatti, è possibile ottenere silicio, vetro, alluminio e plastica: tutte materie prime seconde, che possono essere reimmesse nei cicli produttivi facendo risparmiare energia e contribuendo a salvaguardare l'ambiente».
In effetti i numeri ci sono: solo nell’ultimo anno sono stati buttati via 50.000 pannelli solari, volume che, secondo gli esperti, è destinato a crescere esponenzialmente. Si stima infatti che in Italia sia in funzione un modulo fotovoltaico per ogni abitante: «calcolando che i moduli hanno una vita media stimata in 20-25 anni e che la diffusione in Italia ha preso corpo negli anni Novanta – conclude Giancarlo Dezio - stiamo registrando una crescita esponenziale nella generazione di questi rifiuti che, pur non essendo pericolosi, tranne quelli che contengono telloruro di cadmio, richiedono un trattamento particolare affinché sia possibile ottenere materie prime seconde».
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