domenica 29 gennaio 2012

Crédit Suisse, rinnovabili opportunità per investitori a lungo periodo

Crédit Suisse ha pubblicato un articolo sulla situazione economica delle energie rinnovabili rispetto a quelle provenienti da fonti fossili. 
Un rapido crollo dei prezzi delle tecnologie solari ed eoliche si accompagna alla riduzione delle sovvenzioni pubbliche. Dall’altra parte il costo dell’elettricità da fonti fossili è in costante aumento. Questo il testo parziale: “Negli ultimi tempi, molti governi europei si sono visti alle prese con problemi del debito senza precedenti e aspettative di crescita economica deludenti. Incalzati dall'impellente necessità di attuare rigorose misure di austerità, i politici si accingono a rivalutare le voci di spesa, compresi i programmi di sovvenzione.
Nonostante i numerosi benefici a lungo termine attribuiti alle energie alternative, nell'attuale periodo di turbolenze ci si interroga sulla disponibilità di risorse da destinare a queste tecnologie. 
Prima di giungere a conclusioni affrettate, è opportuno analizzare nel dettaglio la portata dei sussidi. Secondo i dati forniti dall'Agenzia internazionale per l'Energia, a livello globale nel 2010 sono stati complessivamente destinati alle energie rinnovabili 66 miliardi di dollari, ben poco rispetto ai 409 miliardi confluiti nel settore dei combustibili fossili. Rapportate al PIL totale della zona dell'euro, le sovvenzioni rappresentano una quota inferiore allo 0,4 per cento. 

Alla luce di questi dati, è probabile che le misure di riduzione dei costi in altri settori si riveleranno più efficaci in termini assoluti. La dinamica in atto è inoltre caratterizzata dall'incalzante flessione dei prezzi delle tecnologie che sfruttano le fonti di energia rinnovabile. L'esempio più emblematico è dato dai pannelli fotovoltaici, che dal 2008 a oggi hanno accusato un crollo dei prezzi del 75 per cento. Secondo le piattaforme EnergyTrend e PVinsights, i prezzi a pronti dei moduli solari in silicone cristallino stanno scendendo a quota 1 dollaro/W. La massiccia contrazione è ascrivibile al marcato squilibrio tra la debolezza della domanda e l'aumento delle capacità produttive globali. 

Tra i produttori di moduli si è scatenata un'accesa concorrenza, alimentata in particolare dalle strutture a basso costo e dalla disponibilità di finanziamenti di cui beneficiano le imprese cinesi. L'Italia, il Regno Unito e, in tempi più recenti, la Germania hanno operato un taglio delle sovvenzioni destinate all'energia solare per adeguarsi all'andamento dei prezzi ed evitare un utile sproporzionato sul capitale investito. In quanto molto più conveniente, l'energia eolica è invece meno vincolata ai sussidi pubblici. 

Le principali sfide del settore consistono in difficoltà di finanziamento e in un eccesso di capacità che erode a ritmo sostenuto i prezzi delle turbine. I prezzi dell'energia elettrica prodotta con combustibili fossili sono invece in aumento. A causa della protratta scarsità dell'offerta, dalla fine del 2010 le centrali a carbone si sono viste confrontate con un'impennata dei prezzi del combustibile. 
Stando alle stime di New Energy Finance, il costo livellato dell'energia elettrica (LCOE, levelized cost of electricity) prodotta nei nuovi stabilimenti supera ora quota 75 dollari/MWh e ha dunque subito un incremento del 36 per cento nell'ultimo biennio, a fronte del calo di quasi il 30 per cento osservato nel settore del solare. 

I prezzi delle rinnovabili si fanno dunque sempre più competitivi rispetto alle fonti di combustibili fossili. A condizione che siano soddisfatti determinati requisiti, quali la presenza di vento e un'elevata prestazione delle turbine, sotto il profilo economico l'energia eolica si lascia già oggi alle spalle le nuove centrali alimentate a carbone e gas. Benché si stia sottraendo al giogo delle sovvenzioni, la maggior parte delle tecnologie rinnovabili – solare in testa – non potrà farne completamente a meno ancora per qualche anno. 
Una volta raggiunta la cosiddetta "grid parity", il settore vivrà una fase di crescita vigorosa e sostenibile. Fino ad allora e durante il periodo di transizione, le piazze azionarie esposte al settore dell'energia rinnovabile saranno probabilmente caratterizzate da un elevato grado di volatilità e la performance dei titoli dipenderà in larga misura dalle decisioni di mercato in materia di sovvenzioni. 

L'attuale contesto di mercato presenta implicazioni di rilievo per gli investitori. A patto che siano in grado di selezionare i titoli che escono vincitori dalla crisi, durante la fase di consolidamento gli operatori potranno infatti cogliere interessanti opportunità d'investimento. In un'ottica di lungo periodo, le società tecnologiche dotate di barriere efficaci e di un elevato potere di fissazione del prezzo sono ben posizionate per fronteggiare le turbolenze in atto e conquistare quote di mercato.”

Fonte: Crédit Suisse

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