Il TAR del Veneto, con la sentenza n. 48/2012 ha stabilito che è possibile costruire impianti fotovoltaici anche in zone urbane a vincolo paesaggistico, a condizione che non aggravino preesistenti degradi o trasformino il contesto paesaggistico. I due coniugi del trevigiano che si erano visti respingere per ben due volte l'autorizzazione all'installazione di un impianto fotovoltaico completamente integrato, da parte della Sopraintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, ora possono festeggiare. Avevano presentato un ricorso e il TAR del Veneto gli ha dato ragione, annullando il parere della Sopraintendenza che sosteneva che "la presenza dei pannelli fotovoltaici costituisca comunque un degrado per l'ambiente circostanze quale che siano le modalità d'installazione e dimensioni" motivando la sentenza sostenendo che il parere è stato " viziato da travisamento e divieto di motivazione, in quanto la presenza dei pannelli fotovoltaici non è sempre un degrado per l'ambiente, con la considerazione che essi sono diffusamente presenti sul territorio e largamente incentivati dalle leggi statale regionali, pertanto affermare che un simile intervento possa alterare il panorama della zona non pare ragionalmente sostenibile. Considerata l'ampia e l'acquisita presenza sul territorio regionale di impianti simili, di contenute ed analoghe dimensioni, tali da essere ormai divenuti un elemento architettonico sostanzialmente insignificante".
Come ho già espresso in precedenti post, la mia speranza è che si possa dare la possibilità a tutte le persone che sognano di diventare produttori di energia elettrica, di installare un impianto fotovoltaico per diventare autonomi e riprendere il controllo dell'economia domestica. La sentenza del TAR del Veneto può essere il segno di un cambiamento che ci aspettiamo, accettare il fotovoltaico come bene integrante e sostenibile e come elemento che apporta benessere alle persone e all'ambiente.
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