Il Consigliere regionale del Psd’Az Efisio Planetta ha presentato una interpellanza per sollecitare la Regione ad emanare al più presto una disciplina organica sulla materia e ha evidenziato il caso E.On
-Il Fotovoltaico non decolla in Sardegna-
CAGLIARI - Malgrado condizioni climatiche e geo-morfologiche ottimali la Sardegna è una delle regioni dove sono meno sviluppate le energie rinnovabili ed in particolare il fotovoltaico, anche a causa di un vuoto normativo che finisce per scoraggiare gli investimenti privati nel settore. Per il suo approvvigionamento energetico, l’Isola dipende per il 77% da prodotti petroliferi e per il 19% da combustibili fossili, a fronte del ben diverso equilibrio del territorio nazionale caratterizzato da un 43% di derivati dal petrolio, un 9% di combustibili fossili ed un 36% di gas naturale. Nel fotovoltaico, con i suoi 397 Mw di potenza installata, la Sardegna non è solo lontanissima dalla Puglia (prima in classifica con oltre 2000 Mw) ma anche da tante altre regioni, come Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (tutte ampiamente al di sopra dei 1000 Mw).
Partendo da questo scenario quanto mai problematico, il Consigliere regionale del Psd’Az Efisio Planetta ha presentato una interpellanza sia per sollecitare la Regione ad emanare al più presto una disciplina organica sulla materia, che per sollevare un caso particolarmente emblematico di quanto può accadere in assenza di normative chiare e regole certe. «Sulla questione delle energie rinnovabili - ha affermato l’on. Planetta - si sommano purtroppo gli effetti negativi di due ritardi. Il primo è generale, dovuto alla competenza esclusiva dello Stato a legiferare in materia di energia sancita anche dalla Corte Costituzionale. Il secondo, specifico della nostra regione, è legato ad un approccio punitivo e restrittivo che penalizza iniziative ed investimenti perfettamente sostenibili sul piano ambientale oltre che su quello industriale ed economico».
«Punizioni e restrizioni però - ha osservato ancora il consigliere regionale sardista - non valgono per tutti e soprattutto non toccano certi poteri forti. Nella Nurra di Sassari circa 170 soggetti singoli e associati hanno dato vita ad un cosiddetto condominio fotovoltaico con lo scopo di realizzare un impianto in grado di produrre 17 Mw di energia. La Regione, nel 2010, ha respinto questo progetto con una valutazione negativa di impatto ambientale sostenendo, fra l’altro, il grande pregio dei terreni su cui era previsto l’insediamento e l’incompatibilità dello stesso con la presenza di testimonianze della civiltà nuragica. I privati hanno fatto ricorso al Tar, hanno vinto e da allora attendono giustizia, ma non è questo il punto». L'esponente sardista sottolinea la diversità di trattamento rispetto «alla multinazionale tedesca E.On che ha avuto tutte le autorizzazioni che ha chiesto per fare le stesse cose, come già accaduto nella precedente legislatura a società del gruppo De Benedetti ed alla Mpr, sempre nella Nurra di Sassari ed al confine con le proprietà di questi poveri privati».
Fonte: http://notizie.alguer.it
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