martedì 27 dicembre 2011

2011: l'anno orribile del pianeta Terra

Fonte: rassegna.it

Sta per finire l’anno peggiore di sempre per il nostro ecosistema. Gas serra alle stelle, ghiacciai ai minimi, temperatura in salita. E poi, terremoti, catastrofi nucleari, siccità e inondazioni. La Iea: "In crescita le rinnovabili, ma ancora non basta". Un "annus horribilis" per il nostro pianeta. Il 2011 finisce negli annali come l’anno peggiore di sempre per il nostro ambiente naturale . Il gas serra è salito a livelli record, lo scioglimento dei ghiacciai dell'artico è arrivato quasi ai livelli del 2007, mentre la temperatura ha toccato i livelli più alti mai registrati.
Ma c’è di più, in Europa ed in Africa si è raggiunto un numero record di catastrofi naturali, mentre negli Stati Uniti sono state registrate temperature massime e minime da record. Sempre nel 2011 la popolazione mondiale ha poi raggiunto i 7 miliardi di persone, c'è stato il peggior disastro nucleare di sempre e si è raggiunto un record di investimenti nelle energie rinnovabili.

Secondo il Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) istituto statunitense che monitora lo stato del mare e dell'atmosfera attraverso 41 indicatori, nel 2011 è aumentata la temperatura sulla Terra, in particolare tutti gli ultimi 25 anni hanno registrato temperature al di sopra della media e gli ultimi 15 anni sono stati quelli più caldi. Un fenomeno particolarmente allarmante nel 2011 perché è capitato proprio mentre era in corso la "Niña", un fenomeno naturale che quest'anno ha provocato un raffreddamento oceanico che, in condizioni normali, avrebbe invece dovuto provocare un abbassamento delle temperature.

Neanche la crisi economica ha dato una mano all'ambiente. Nonostante la stagnazione o la recessione in corso in molti Paesi industrializzati, infatti, la quantità di Co2 rilevata nell'area test di Manua Loa alla Hawai, ha raggiunto una concentrazione di 394 parti per milione nel maggio scorso. Un livello del 39% superiore a quello della concentrazione presente all'inizio dell'era industriale. Secondo l'università tedesca di Brema, nel settembre di quest'anno i ghiacci dell'Artico hanno raggiunto inoltre il minimo storico, la misurazione effettuata però attraverso un sensore istallato su un satellite della Nasa (l'ente spaziale americano), è stata tuttavia corretta qualche giorno dopo da altri dati, elaborati da satelliti diversi dall'US National Snow e Ice Data Center che hanno invece rilevato come la superficie dei ghiacciai sia invece più grande di quanto affermato dall'università tedesca.

Comunque sia la situazione resta gravissima, secondo Christophe Kinnard, del Centro di Studi Avanzati sulle zone aride a La Serena in Cile, la riduzione e la portata del declino del ghiaccio marino "sembrano essere i più gravi degli ultimi 1450 anni". Mentre le condizioni meteorologiche avverse nel 2010 si sono accanite di più su Europa orientale, Russia, Pakistan e Medio Oriente, nel 2011 è toccato agli Stati Uniti che hanno dovuto registrare alluvioni disastrose lungo i fiumi Mississippi e Missouri, record di incendi, 1600 tornado e gravissime siccità. Sono stati catalogati un totale di 14 gravi disastri per un totale di 50 milardi di dollari, quasi un "Madoff" ambientale.

Il 2011 è stato anche l'anno dell'acqua, troppa in alcuni casi, poca, pochissima in altri. Ed in entrambi ha provocato disastri, in Italia le alluvioni sono cominciate a marzo, e finite a novembre. In Australia un'alluvione ha devastato un'area grande quanto Francia e Germania messe insieme, mentre nelle Filippine la tempesta tropicale Washi ha ucciso 1000 persone distruggendo le case di altre 300 mila. Alluvioni anche in Thailandia, mentre la siccità che ha colpito la Cina nel 2010 è continuata, ed ancora continua, per tutto il 2011.
Ma a soffrire della più spaventosa siccità quest'anno sono state le aree più povere della terra, la Somalia ed il Corno d'Africa che hanno subito la peggiore siccità degli ultimi 60 anni, una tragedia che ha causato la morte di miglia di persone ed animali e che ha direttamente colpito, aggravando una condizione di vita già al limite della sussistenza, 10 milioni di persone.

E poi il 2011 verrà anche ricordato come l'anno straordinario per i grandi terremoti che hanno colpito in sette settimane, tra il 1° gennaio ed il 21 febbraio Argentina, Cile, Iran, Pakistan, Tagikistan, Tonga, la Birmania, le Isole Salomone, Tonga, Sulawesi, Fiji e Nuova Zelanda. Ma di gran lunga il terremoto più catastrofico è stato quello che ha causato il micidiale tsunami che si è abbattuto sulla costa orientale giapponese l'11 marzo scorso. Il sisma e l'onda assassina hanno ucciso 15.500 persone, hanno causato i crolli di tre reattori nucleari della centrale di Fukushima provocando l'evacuazione di 160 mila persone. La situazione del problema radioattivo nell'area della centrale e nelle sue zone limitrofe è ben lontana dall'essere risolta e anche se commentatori occidentali ed industria locale tendono a minimizzare i rischi di radiazioni, secondo le ultime rilevazioni fatte, il livello del cesio radioattivo registrato al largo della costa è risultato essere superiore di 50 volte rispetto al livello normale.

Dopo questo oceano di disgrazie una buona notizia: il Programma Ambiente delle Nazioni Unite ha annunciato che gli investimenti nelle energie rinnovabili sono cresciuti del 32% nel 2010, raggiungendo la cifra record di 211 miliardi di dollari dal 2004. Per la prima volta, gli investimenti nelle economie dei Paesi in via di sviluppo sono stati superiori a quelli nelle economie sviluppate. Secondo Bloomberg New Energy Finance gli investimenti nelle energie rinnovabili sono destinati a raddoppiare nei prossimi otto anni e raggiungeranno i 395 miliardi di dollari entro il 2020. La cattiva notizia, però, è che l'Agenzia internazionale dell'energia (IEA) dice anche questo non sarà sufficiente per stabilizzare le emissioni e a controllare il cambiamento climatico. Di strada da fare ne resta ancora moltissima. (www.linnova.it 1° nel Fotovoltaico in Sardegna)

Nessun commento:

Posta un commento