Ancora una volta si torna a parlare del registro degli impianti fotovoltaici che sarà tenuto dal Gse. I provvedimenti inclusi nel decreto Sviluppo piacciono, ma per ANIE/GIFI sono resi vani proprio dal registro.
Le misure a favore dell'occupazione nel settore della green economy raccolgono il favore di ANIE/GIFI, ma a destare perplessità è sempre il registro al quale dovranno essere iscritti gli impianti fotovoltaici che vorranno beneficiare degli incentivi concessi dal Quinto Conto Energia.
"Siamo soddisfatti che il governo abbia recepito le nostre proposte a sostegno dell'industria nazionale prevedendo l'applicazione di un credito di imposta alle imprese che assumono a tempo indeterminato giovani di età inferiore ai 35 anni da impiegare fra l'altro nel solare fotovoltaico – ha dichiarato infatti Valerio Natalizia, presidente del gruppo – ma allo stesso tempo siamo seriamente preoccupati della persistenza del registro per gli impianti fotovoltaici che così come proposto andrebbe a vanificare gli elementi positivi introdotti dal DL Sviluppo e aumentare il tasso di disoccupazione nel settore fotovoltaico".
Nel mirino c'è soprattutto la soglia di accesso al registro fissata a 12 kWp, che imprese ed associazioni del comparto vedono come troppo bassa e causa di oneri burocratici inutili e di un appesantimento generale del sistema. Anche la commissione Europea si era peraltro espressa a riguardo sottolineando le stesse problematiche.
"Un registro a 12 kWp – dice Natalizia in una nota – non è nell'interesse delle aziende di qualsiasi settore: un impianto fotovoltaico può concretamente ridurre i costi energetici aumentando quindi la competitività"
Questo meccanismo per ANIE/GIFI, in pratica, non contribuisce al controllo della spesa, ma produce burocrazia, fa lievitare i costi per le aziende e riduce la competitività del comparto industriale rallentandone lo sviluppo....continua a leggere

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