Fonte: ilsole24ore.com
Prosegue la produzione normativa delle Regioni per l'applicazione del Dm Sviluppo 10 settembre 2010 contenente le linee guida con la procedura per l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Nel 2011 hanno sono intervenute Campania, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta (vedi tabella). In prevalenza le delibere e i regolamenti regionali hanno individuato i siti (o i criteri per individuarli) per la localizzazione degli impianti.
Il parlamentino toscano con la legge regionale 56 del 4 novembre, ha riformato in alcuni punti le previsioni della legge 11/2011. A seguito della modifica sarà più agevole localizzare gli impianti fotovoltaici a terra nelle aree industriali e in quelle per servizi. Per quelli situati al di fuori delle zone interne ai coni visivi e panoramici e nelle aree agricole di particolare pregio paesaggistico e culturale, la distanza minima tra due impianti è raddoppiata da 100 a 200 metri.
Il 26 ottobre il consiglio regionale, con l'approvazione della delibera 68 ha anche completato ha l'iter per la perimetrazione delle aree off-limits. La normativa toscana lascia alle Province la possibilità di proporre una diversa delimitazione delle aree vietate, anche all'interno delle aree agricole con produzioni Dop e Igp; una facoltà di cui si sono avvalse tutte le Province e che la Regione ha accolto con questa delibera.
Sul Bur dello scorso 7 dicembre è stata pubblica la delibera con la quale la giunta dell'Emilia Romagna ha individuato i parametri che devono essere valutati per decidere sulla localizzazione degli impianti fotovoltaici nelle aree di sedime delle discariche esaurite (lo scorso anno era già stata adottata una normativa di portata più generale). L'assemblea legislativa nel luglio scorso (con la delibera 51) ha individuato le aree per l'installazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica e idrica e da biogas e biomasse. Tra l'altro, si stabilisce che le pale eoliche possono essere impiantate anche oltre i 1.200 metri di altitudine nelle aree collinari e di crinale se muovono i motori di skilift e altri impianti di risalita nelle stazioni invernali e funzionano per almeno 1.800 ore all'anno. Un criterio insediativo di ordine generale si propone poi di evitare la dispersione insediativa degli impianti, privilegiando, per esempio, nel caso di impiego di biomasse, biogas o biometano, le localizzazioni all'interno o nelle vicinanze degli insediamenti rurali esistenti. L'effettiva individuazione territoriale delle aree idonee all'installazione è demandata agli strumenti pianificazione territoriale, urbanistica o settoriale.
Gli impianti fotovoltaici in Umbria (regolamento regionale, 29 luglio 2011, n. 7) possono coprire fino al 10% della superficie del terreno agricolo, libera da bosco, a disposizione dei soggetti che propongono di realizzarli. L'allegato C al regolamento regionale individua le aree non idonee all'installazione per ognuna delle tipologie di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sono specificate anche le relative eccezioni: nel caso degli impianti fotovoltaici si deroga al divieto di installazione nelle aree agricole di pregio (una delle possibili aree inidonee) se l'energia prodotta è destinata all'autoconsumo, mentre nelle aree della rete Natura 2000 si può aggirare il divieto impiantando i pannelli un zone già edificate o urbanizzate, purché non compromettano il contesto naturalistico e la condizione di biodiversità dell'ambiente.
La giunta regionale molisana, con le linee guida per la costruzione e la gestione degli impianti per la produzione di energia da fonti alternative (delibera 621 del 4 agosto scorso) ha dettato criteri generali affinché la loro localizzazione sia ad impatto minimo. In particolare, nella scelta dei siti per i campi di pale eoliche, la Regione invita a considerare la difficoltà di mitigarne l'impatto visivo e, per questo, a preferire aree già di per sé degradate nelle quali l'ubicazione degli impianti potrebbe addirittura costituire un fattore di recupero.
Anche Trento è intervenuta sulla propria normativa relativa alla localizzazione degli impianti fotovoltaici. Un decreto del presidente della Provincia (il n. 14/72 del 13 settembre 2011), ha stabilito che per gli impianti da localizzare sulle coperture dei fabbricati è sufficiente la Dia.
speriamo che l'uso delle rinnovabili aumenti, almeno potremmo fare qualcosa per migliorare il pianeta. vicino casa mia c'è una discarica gestita dalle Belvedere spa che fortunatamente è molto attiva nel capo delle rinnovabili..
RispondiEliminaGià, parole sante. Purtroppo siamo ancora un po' lentini ma la speranza è che la situazione cambi. Grazie Luca per il tuo commento.
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