Fonte: greenbiz.it
E’ stato firmato dai rappresentanti della Provincia di Padova, dalle associazioni sindacali e di categoria e dalle aziende partecipanti al tavolo del fotovoltaico, un documento che fissa le linee guida e le strategie per il futuro a sostegno del settore. Ecco i dettagli della proposta rivolta a governo ed enti locali. Come ricorda una nota della Provincia, il documento è la sintesi dei lavori svolti dal tavolo riaperto lo scorso ottobre e riassume la situazione indicando alle istituzioni nazionali e territoriali le linee guida "per salvaguardare il fotovoltaico".
"Questo documento – ha spiegato l’assessore provinciale al Lavoro e Formazione, Massimiliano Barison – è frutto di un lavoro particolarmente complesso svolto da molteplici soggetti. Sindacati, associazioni di categoria, istituzioni e aziende si sono messi insieme per proporre al governo una serie di suggerimenti a sostegno di un settore che consideriamo strategico per l’economica italiana e padovana. Abbiamo voluto chiudere questo percorso con la fine dell’anno perché nei prossimi mesi il Governo affronterà una serie di questioni per varare il decreto legato allo sviluppo e noi riteniamo che questo documento vada inserito nelle linee che verranno indicate per la ripresa. Solo nella provincia di Padova il fotovoltaico dà impiego a 5.000 addetti tra lavoratori diretti e indiretti. Come punto prioritario chiediamo che si dica in maniera chiara che questo settore è strategico per l’Italia e si agisca di conseguenza".
Tutto è nato subito dopo l’approvazione del decreto Romani lo scorso marzo e in vista dell’approvazione del Quarto Conto Energia: la Provincia ha convocato un tavolo e ha redatto un primo documento con richieste in parte accolte in sede ministeriale. Poi però è arrivata la crisi ed è stato necessario convocare ancora il tavolo provinciale.
Il documento che ne è stato il frutto si struttura in quattro parti. La prima contiene un’analisi del settore, la seconda le criticità, la terza i costi e i benefici e la quarta le proposte a costo zero indicate al governo e agli enti locali come soluzione di rilancio del fotovoltaico.
Tra gli elementi sottolineati con più enfasi, la mancanza di un Piano energetico nazionale e di un Piano energetico regionale, le difficoltà di accedere al credito causato dalla crisi in atto, l’incertezza dei tempi di erogazione dei contributi da parte del Gestore dei Servizi Energetici, i ritardi nei tempi di allaccio da parte di Enel o Terna, che stanno "mettendo a dura prova le aziende padovane che rappresentano il maggiore ‘distretto’ di questo settore in Italia – si legge sulla stessa nota - Nel nostro territorio, infatti, tra lavoratori diretti e indiretti sono occupati circa 5.000 lavoratori".
Le sette più importanti realtà della provincia hanno anche manifestato il problema di dover ricorrere alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali per centinaia di posti di lavoro diretti, trascinando nella stessa difficoltà la rete di piccole aziende e artigiani dell’indotto. Inoltre, le previsioni per il 2012 non sono certo rosee: sarà "un anno ancora più pesante per le aziende del settore, con conseguente perdita di molti posti di lavoro, di ricerca e sviluppo anche dell’indotto. Saranno inoltre penalizzati quegli istituti specialistici che formano i giovani nel campo fotovoltaico sia nella produzione che nell’installazione e manutenzione. Il mancato sostegno a questo comparto provocherebbe effetti devastanti non solo per le migliaia di posti di lavoro a rischio, ma anche per la strategicità di un’area produttiva che, solo nel 2010, ha contribuito al 2% del Pil".
Così, si chiede di riflettere. Al governo, in particolare, la richiesta è di sostenere il settore, istituire fondi dedicati alla ricerca e allo sviluppo, coinvolgendo le aziende del settore con progetti mirati, fare in modo che il Gse eroghi i contributi e dia le risposte previste nei tempi di legge e che si riducano i tempi da parte dell’Enel in tutte le procedure legate all’autorizzazione e all’allaccio degli impianti alla rete elettrica. E ancora: fornire garanzie al sistema bancario perché continui ad erogare il finanziamento per la costruzione degli impianti fotovoltaici, istituire un tavolo istituzionale costituito dalle parti sociali e presieduto dal ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente per monitorare lo sviluppo e le principali criticità del settore fotovoltaico, e per definire il "dopo" IV Conto Energia; semplificare le procedure del Gse.
Agli enti locali, invece, si chiede di agevolare l’autorizzazione da parte dei diversi enti all’installazione degli impianti, promuovere il coordinamento delle aziende del territorio per proporsi nei mercati esteri, con il supporto degli istituti bancari, delle parti sociali, della Provincia e della Regione, individuare la filiera fotovoltaica come strategica a livello regionale attraverso progetti specifici di finanziamento e attivare presso l'Agenzia provinciale per l'energia, un tavolo tecnico per progetti di ricerca, formazione e informazione.(www.linnova.it 1° nel Fotovoltaico in Sardegna)
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